Dove: nello studio dell'autore.
Quando: nella fase iniziale dell'ideazione del romanzo.
Chi: l'anonimo estensore del manoscritto secentesco; l'autore dei Promessi sposi.
Un (finto) manoscritto secentesco
Manzoni finge di aver ritrovato il manoscritto di un autore anonimo del Seicento. Con frasi ampollose ed espressioni encomiastiche nei confronti degli Spagnoli che a quel tempo governavano la Lombardia, l'anonimo annuncia che racconterà una storia memorabile, i cui protagonisti sono personaggi del popolo, gente umile.Manzoni decide di "rifarne la dicitura"
Per quanto inizialmente tentato di dimenticare il manoscritto , insopportabile risulta infatti quello stile secentesco, infarcito di retorica della peggiore specie, Manzoni si lascia catturare dalla bellezza della storia: decide perciò di "rifarne la dicitura", ossia di trascriverla in una lingua accettabile dagli uomini del suo tempo. L'impresa riserva molte difficoltà e richiede un grande impegno. Occorrerebbe che l'autore giustificasse le nuove scelte linguistiche, ma si tratterebbe allora di scrivere un altro libro e un libro impiegato a giustificarne un altro, anzi lo stile d'un altro, potrebbe sembrare cosa ridicola; oltre a ciò, di libri ne basta uno per volta, quando non è d'avanzo.VEDI ANCHE: Analisi introduzione ai Promessi Sposi