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Purgatorio Canto 4 - Riassunto

Appunto di letteratura italiana contenente il riassunto del quarto canto (canto IV) del Purgatorio dantesco.
Salita di Dante, illustrazione di Gustave Doré

Tempo: domenica di Pasqua 10 aprile 1300, dalle 9 a mezzogiorno

Antipurgatorio: È la parte bassa della montagna del Purgatorio, che comprende la spiaggia e la prima fascia, i primi tre balzi della costa. Qui i penitenti cominciano a espiare dovendo attendere un determinato periodo di tempo prima di poter salire alle vere cornici del Purgatorio dove purgare con pene fisiche i propri peccati.

Balzo I: Un sentiero stretto ed erto conduce a uno slargo pianeggiante.

Personaggi: Dante, Virgilio, Belacqua

Penitenti e pena: Spiriti negligenti

Seconda schiera: i pigri per natura, tardi a pentirsi. Sono coloro che, pigri per natura, attesero la fine della loro vita per riavvicinarsi a Dio. Stanno seduti all’ombra di grandi macigni e sono esclusi dal Purgatorio per un tempo pari alla durata della vita.



Sintesi

Le potenze dell'anima
L'incontro con Manfredi nel canto precedente è stato così intenso, che Dante non si è accorto che il sole si è già alzato di 50 gradi sull'orizzonte. Ciò è accaduto non perché l'uomo sia dotato di più anime, ma perché la sua unica anima, dotata di tre diverse potenze (vegetativa, sensitiva e razionale), quando è tutta raccolta con la sua potenza sensitiva nell'evento vissuto, perde la percezione delle rimanenti facoltà.


Salita al Purgatorio
Giunto nel luogo in cui si apre lo stretto e ripidissimo passaggio per la salita al Purgatorio, Dante seguendo Virgilio, inizia l'ascesa. Arrivati sull'orlo dell'alto basamento della montagna, il poeta, esausto, chiede alla sua guida quale direzione debbano prendere. Virgilio, ignaro, lo esorta a continuare la salita, nella speranza di poter presto avere corrette indicazioni.


La sosta per riposare
Dante però non riesce a tenere il passo di Virgilio, perciò chiede e ottiene di fermarsi a prender fiato. Entrambi si mettono a sedere, e il poeta guarda prima in basso verso il mare, poi in alto, meravigliandosi che il sole sia alla sinistra di chi, come lui ora, nella tarda mattinata guardi verso levante, e non a destra, come si aspetterebbe. Virgilio gli ricorda che, nell'emisfero australe, il cammino del sole procede in senso opposto rispetto all'emisfero boreale: è giusto dunque che si muova da est verso nord. Dante apprende quindi dalla sua guida che l'ascesa della montagna del Purgatorio, inizialmente molto faticosa, durerà fino a quando la salita gli sembrerà dolcissima.


Tra i pigri: il liutaio Belacqua
Improvvisamente da dietro un macigno si alza una voce che invita Dante a riposarsi prima di cominciare la salita. A parlare è il liutaio fiorentino Belacqua, il quale, seduto pigramente abbracciando le propria ginocchia, aspetta insieme ad altre anime di essere ammesso al di là della porta del Purgatorio dall'angelo guardiano; ma dovrà attendere tanto tempo quanto ne ha trascorso in vita nella condizione di peccato. Solo le preghiere di chi è in grazia a Dio potranno abbreviarne la durata.


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