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Paradiso canto 5 - Riassunto

Appunto di letteratura italiana contenente il riassunto del quinto canto (canto V) del Paradiso dantesco.
Un'anima parla con Dante, illustrazione di Gustave Doré

Tempo: 13 aprile 1300, mercoledì dopo Pasqua

Luogo:
CIELO PRIMO: LUNA
L’atmosfera di questo cielo si presenta come una nube luminosa, densa, compatta e senza macchie, simile
a un diamante colpito dal sole.

CIELO SECONDO: MERCURIO
Si presenta come una sfera luminosa che si fa più splendente nell’accogliere Beatrice.

Intelligenze motrici: Angeli (cielo della Luna) Arcangeli (cielo di Mercurio)

Personaggi: Beatrice, Dante, Giustiniano

Spiriti beati:
Spiriti mancanti ai voti (cielo della Luna)
Sono le anime sante di coloro che, per violenza subita, non portarono a termine l’impegno preso nei confronti di Dio con i voti religiosi.

Spiriti attivi per gloria terrena (cielo di Mercurio)
Sono le anime beate che operarono il bene per ottenere buona fama personale sulla terra. Si presentano come innumerevoli splendori che cantano e danzano ricolmi di letizia; si muovono come pesci in una peschiera.



Sintesi

La dottrina della Chiesa in materia di voti
Dopo aver spiegato a Dante che il fulgore della propria bellezza proviene dalla perfetta visione che ha di Dio, Beatrice si accinge a sciogliere il dubbio se si possa compensare un voto mancato con un'altra opera di bene. Partendo dall'assunto che il bene più grande che Dio abbia donato all'uomo è il libero arbitrio e che pronunciare un voto significa privarsi, seppure volontariamente, di questo bene, Beatrice afferma che non c'è nulla che possa compensare l'inosservanza di un voto. Tuttavia la Chiesa ha, in merito, potere di intervento in quanto, distinguendo tra essenza e oggetto del voto, la prima, immodificabile, può, a precise condizioni, cambiare il secondo. Beatrice esorta comunque gli uomini a mantenere i voti, ma li ammonisce a pronunciarli con ponderazione ricordando gli esempi di lefte e di Agamennone, i quali, per adempiere al voto pronunciato, si macchiarono di empietà.


Nel Cielo di Mercurio
Quindi Beatrice guarda dove il cielo è più fulgido di luce e Dante, nonostante sia ancora desideroso di porre nuove domande, rimane in silenzio accanto a lei. Con la velocità della saetta che raggiunge il bersaglio, i due giungono nello splendido Cielo di Mercurio: subito si accalcano attorno a loro numerosissimi spiriti che indicano in Dante colui che accrescerà il loro amore di carità. Uno di questi invita il poeta a parlare ed egli, ottenuto il consenso di Beatrice, gli chiede chi sia e perché sia stato destinato al Cielo di Mercurio. Splendente di luce, aumentata per l'accresciuta letizia, lo spirito si appresta a rispondere.


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