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Purgatorio Canto 8 - Riassunto

Appunto di letteratura italiana contenente il riassunto dell'ottavo canto (canto VIII) del Purgatorio dantesco.
Il serpente, illustrazione di Gustave Doré

Tempo: domenica di Pasqua 10 aprile 1300, al tramonto

Antipurgatorio: È la parte bassa della montagna del Purgatorio, che comprende la spiaggia e la prima fascia, i primi tre balzi della costa. Qui i penitenti cominciano a espiare dovendo attendere un determinato periodo di tempo prima di poter salire alle vere cornici del Purgatorio dove purgare con pene fisiche i propri peccati.

BALZO II

La valletta amena: Si tratta di una conca lussureggiante di prati verdissimi e di splendidi fiori.

Personaggi: Dante, Virgilio, Nino Visconti, Corrado Malaspina,Sordello, due angeli (custodi della valletta)

Penitenti e pena: Spiriti negligenti

Quarta schiera: i principi negligenti. Le anime dei principi e regnanti, che le cure dello Stato e la gloria mondana hanno allontanato dalle cure spirituali, o che si dimostrarono indolenti nell’esercizio delle loro funzioni per il bene dei sudditi, sono raccolte in una valletta amena e siedono su un prato verdissimo, pieno di fiori profumati e variopinti. Devono restare fuori del Purgatorio tanto tempo quanto vissero e ogni giorno al tramonto sono sottoposti alla tentazione del serpente.



Sintesi

La sera, tempo di nostalgia
Sta scendendo la sera e Dante vede alzarsi dal gruppo dei principi negligenti un'anima che intona l'inno Te lucis ante. La dolcezza di quelle note è tale da rendere il poeta dimentico di ogni pensiero. Le anime, infine, divenute pallide e umili, guardano verso il cielo in atteggiamento di attesa.


I due angeli
Improvvisamente vedono due angeli armati di spade infuocate senza punta, i quali sono in attesa del serpente. Dante, timoroso, si stringe a Virgilio, mentre Sordello invita i due poeti a scendere nella valle per parlare un po' con le anime.


Nino Visconti
Una di queste, il giudice Nino Visconti, va incontro a Dante. Quando Nino viene a sapere che il poeta è vivo, dapprima si meraviglia, poi chiama Corrado Malaspina, che gli è accanto, per mostrargli i segni della volontà di Dio; quindi, chiede a Dante di portare sue notizie alla figlia Giovanna perché preghi per lui. Il giudice Nino conclude rammaricandosi per le nozze tra sua moglie e Galeazzo Visconti di Milano.


Satana sotto le spoglie del serpente
Mentre Dante guarda incuriosito tre stelle che sono apparse nel cielo al posto delle quattro che vi brillavano all'alba, Sordello interviene additandogli l'arrivo del serpente. Subito i due angeli guardiani si librano in volo e il serpente fugge.


Corrado Malaspina e la sua profezia
Corrado Malaspina chiede poi a Dante notizie sulla Val di Magra, il territorio posto sotto la signoria della propria famiglia. Dante riferisce che, nonostante non conosca di persona quelle terre, sa bene della generosità, del valore e della moralità dei signori che le governano, noti, peraltro, a tutti. Corrado conclude predicendo a Dante che, entro sette anni, avrà modo di conoscere personalmente la generosità della famiglia dei Malaspina.


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