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Purgatorio Canto 27 - Riassunto

Appunto di letteratura italiana contenente il riassunto del ventisettesimo canto (canto XXVII) del Purgatorio dantesco.
Lia, illustrazione di Gustave Doré

Tempo
: il tramonto, la notte e l’alba, che precedono l’ingresso di Dante nel Paradiso terrestre, fra martedì 12 e mercoledì 13 aprile 1300

Luogo:
- Cornice VII: Dalla parete della cornice si sprigiona una fiamma che occupa quasi tutto lo spazio, lasciando solo uno stretto passaggio sul bordo.
- Scala alla cima del monte
- Paradiso terrestre: La foresta spessa e viva, lussureggiante di prati, fiori e alberi

Personaggi: Dante, Virgilio, Angelo della castità, Angelo guardiano dell’Eden, Lia, Stazio

Penitenti e pena: Lussuriosi
Camminano tra le fiamme e ricordano il loro peccato piangendo ed elevando a Dio l’inno Summae Deus clementïae, contenente un’invocazione contro la lussuria. Manifestano poi il loro pentimento gridando esempi di lussuria punita e di castità premiata. Sono divisi in due schiere (eterosessuali e omosessuali), e quando si incontrano si baciano fraternamente in silenzio. Il contrappasso è evidente soprattutto nel muro di fuoco, che rinnova per analogia le fiamme della smodata passione fisica.



Sintesi

L'angelo della castità
Il sole volge ormai al tramonto e i tre poeti incontrano l'angelo della castità. Al canto di Beati i puri di cuore, egli li invita a passare attraverso il fuoco, come prevede il rito di purificazione. Dante impallidisce dalla paura e invano Virgilio tenta di convincerlo. Benché questi sostenga che il fuoco della cornice, neppure se vi rimanesse per mille anni, potrebbe fargli del male, e gli ricordi di averlo soccorso in ogni momento di difficoltà, Dante è irremovibile. Solo quando il maestro gli spiega che il fuoco è l'ultima barriera che lo separa da Beatrice, si decide ad attraversarlo.


L'attraversamento del fuoco
Procedendo dietro Virgilio e prima di Stazio, il poeta avanza in mezzo a una sensazione di calore e Virgilio, per incoraggiarlo, gli ricorda l'incontro ormai prossimo con Beatrice. Giunti alla scala che li porterà al Paradiso terrestre, odono una voce che proviene dall'interno di una luce abbagliante e che canta Venite, benedetti dal Padre mio. Salgono pochi gradini e il sole sparisce dietro l'orizzonte; così i tre poeti si sdraiano a dormire ciascuno su un gradino della scala. È visibile, di li, solo una piccola parte del cielo; ma, per quel poco, Dante vede le stelle più chiare e più grandi del consueto.


Il sogno di Dante
Assorto nel contemplarle, si addormenta e sogna una donna giovane e bella, che va per una pianura cogliendo fiori e cantando. È la biblica Lia e raccoglie fiori per farsene una ghirlanda e potersi compiacere allo specchio. Sua sorella Rachele, invece, siede tutto il giorno davanti allo specchio di Dio: Lia si appaga nell'azione, Rachele nella contemplazione.


Virgilio non è più guida di Dante
Dante si sveglia mentre sta per sorgere l'aurora. Virgilio e Stazio sono già in piedi davanti a lui. Sull'ultimo gradino, Virgilio fissa Dante e gli rivela di non aver ormai null'altro da insegnargli: dovrà seguire la propria volontà, capace di volgersi liberamente al bene.


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