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Paradiso canto 28 - Riassunto

Appunto di letteratura italiana contenente il riassunto del ventottesimo canto (canto XXVIII) del Paradiso dantesco.
Spiegazione di Beatrice, illustrazione di Gustave Doré

Tempo: 13 aprile 1300, mercoledì dopo Pasqua

Luogo:
CIELO NONO: PRIMO MOBILE O CRISTALLINO
È l’ultimo e più ampio dei nove cieli fisici, assolutamente trasparente (Cristallino). Tutte le sue parti sono perfettamente uniformi e ricche di quella virtù sublime, unica e indistinta, che qui discende direttamente da Dio per poi differenziarsi nei cieli inferiori sotto forma di influenze celesti. Immediatamente adiacente all’Empireo, dove Dio è presente nella propria essenza, il Primo Mobile per il desiderio di unirsi a Lui gira con la massima velocità, originando così il movimento di tutti gli altri cieli e quindi la vita dell’universo.

Intelligenze motrici: Serafini

Personaggi
: Beatrice, Dante

Spiriti beati: Cori angelici
Le nove gerarchie di angeli si presentano come nove cerchi di fuoco concentrici che ruotano, con diversa velocità e ardore, intorno a un punto centrale di luce intensissima, in cui è rappresentato Dio. I nove ordini angelici sono, dal più esterno: Angeli, Arcangeli, Principati, Potestà, Virtù, Dominazioni, Troni, Cherubini, Serafini.



Sintesi

Dio e i nove cori angelici
Beatrice ha concluso il discorso sulla corruzione degli uomini del tempo di Dante e il poeta si volge a guardarla. Ma la sua attenzione viene attratta dalla sfavillante luminosità di un punto del nono Cielo, circondato da nove cerchi concentrici, lo splendore e la velocità del moto dei quali diminuisce man mano che ci si allontana dal centro. Beatrice spiega che quel punto è Dio attorniato dai nove cori angelici e che la velocità del primo cerchio (quello dei Serafini) è tale a causa dell'ardente amore che lo anima.


Velocità e vicinanza a Dio dei cori angelici
Dante chiede come mai i nove cerchi del Primo Mobile e le nove sfere celesti si muovano con ordine diverso da quello che si rileva nel mondo fisico, in cui i cieli sono più veloci quanto più si allontanano dal loro centro geometrico, che è la Terra. Beatrice gli rivela che la relazione tra i cerchi e le sfere va misurata non in rapporto alle dimensioni, ma in base alla virtù; c'è pertanto perfetta corrispondenza tra Cielo e ordine angelico, perché nell'uno e nell'altro caso è più veloce chi possiede una maggiore quantità di virtù per la vicinanza a Dio. Con la sua limpida risposta Beatrice soddisfa la curiosità di Dante, che assiste allo sfavillio dei nove cerchi angelici, da cui si sprigionano migliaia di scintille di fuoco.


Gerarchia dei cori angelici
Beatrice rivela al poeta che i primi due cerchi sono quelli dei Serafini e dei Cherubini, i più somiglianti a Dio, e che completano la prima terna dei cerchi angelici, i Troni, ossia i "seggi di Dio". La seconda terna canta perpetuamente Osanna e comprende gli angeli delle Dominazioni, delle Virtù e delle Potestà. Seguono i Principati, gli Arcangeli e, infine, gli Angeli gioiosi. Tutti gli ordini angelici guardano verso Dio e infondono la loro influenza benefica su ciò che è posto sotto. Gregorio Magno prospettò un diverso ordinamento, ma, giunto in Paradiso, egli stesso sorrise del proprio errore.


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