Tempo: mercoledì 13 aprile 1300, un’ora circa prima di mezzogiorno
Luogo: Paradiso terrestre = La foresta spessa e viva, lussureggiante di prati, fiori e alberi.
Personaggi: Beatrice, Dante, Matelda, Stazio
Sintesi
Riprende la processioneDante fissa estasiato Beatrice e ogni altro suo senso sembra essere spento. Le divine fanciulle lo inducono allora a guardare a sinistra verso la processione, che riprende il suo corso. Le donne prendono posto vicino alle ruote e il grifone traina il carro, seguito da Dante, Matelda e Stazio. Dopo un certo percorso il carro si ferma e Beatrice ne scende.
L'albero e il grifone
Mormorando il nome di Adamo, tutti si dispongono in cerchio attorno a un grande albero spoglio, quindi gridano "beato" all'indirizzo del grifone perché non mangia il frutto dell'albero. Il grifone risponde che così si conserva il seme di ogni giustizia; si avvicina all'albero e vi lega il timone del carro. Improvvisamente sui rami spuntano fiori di colore rosa-viola e Dante si addormenta.
Il carro, l'aquila e la volpe
Svegliato da Matelda, le domanda dove sia Beatrice; la giovane donna gliela indica seduta sulla radice dell'albero, quasi a guardia del carro. Il grifone vola in cielo e le sette fanciulle si pongono in cerchio attorno a Beatrice. Questa lo esorta a osservare il carro e a raccontare agli uomini ciò che vedrà. A un tratto dall'alto scende fulminea sull'albero un'aquila che, lacerando parte della scorza e delle fronde, colpisce con forza il carro da una parte e dall'altra. Una volpe magrissima vi si avventa contro, ma Beatrice la mette in fuga. Ritorna l'aquila che lo cosparge di piume, mentre una voce dolente scende dal cielo e si lamenta di quale merce funesta sia carica la sua navicella.
La metamorfosi del carro: il gigante e la prostituta
Si apre poi la terra sotto le ruote del carro e ne esce un drago che, con un colpo di coda, strappa una parte del fondo. Sulla parte rimasta spuntano sette teste. Sul carro appare allora una prostituta e vicino a lei un gigante che a volte la bada. La donna volge uno sguardo invitante verso il poeta e il gigante, suo amante geloso, la flagella ferocemente, sinché, sciolto il carro mostruoso dall'albero, scompare alla vista, inoltrandosi nella selva.
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