di Dante Alighieri
Parafrasi:
Guido, io vorrei che tu Lapo ed io (Guido e Lapo sono Guido Cavalcanti e Lapo Gianni, amici di Dante e poeti stilnovisti come lui) fossimo presi come per incantesimo e messi su una piccola imbarcazione che andasse sul mare spinta dal vento seguendo i nostri desideri, così che la sorte o il cattivo tempo non ci possa ostacolare, anzi, vivendo sempre in questo modo, crescesse sempre il desiderio di stare insieme. E vorrei che il buon mago Merlino ponesse sulla stessa imbarcazione madonna Vanna (la donna amata da Cavalcanti), madonna Lagia (la donna amata da Lapo Gianni) e quella che occupa il numero trenta nell'elenco delle più belle donne di Firenze (ovvero la donna amata da Dante, anche se non è Beatrice, ma un'altra non identificata, probabilmente la stessa citata in un componimento di Dante dove il poeta elencava le sessanta donne più belle di Firenze) e vorrei che trascorressimo il tempo parlando sempre d'amore e ciascuna di loro fosse contenta, come credo che lo saremmo noi.
Parafrasi:
Guido, io vorrei che tu Lapo ed io (Guido e Lapo sono Guido Cavalcanti e Lapo Gianni, amici di Dante e poeti stilnovisti come lui) fossimo presi come per incantesimo e messi su una piccola imbarcazione che andasse sul mare spinta dal vento seguendo i nostri desideri, così che la sorte o il cattivo tempo non ci possa ostacolare, anzi, vivendo sempre in questo modo, crescesse sempre il desiderio di stare insieme. E vorrei che il buon mago Merlino ponesse sulla stessa imbarcazione madonna Vanna (la donna amata da Cavalcanti), madonna Lagia (la donna amata da Lapo Gianni) e quella che occupa il numero trenta nell'elenco delle più belle donne di Firenze (ovvero la donna amata da Dante, anche se non è Beatrice, ma un'altra non identificata, probabilmente la stessa citata in un componimento di Dante dove il poeta elencava le sessanta donne più belle di Firenze) e vorrei che trascorressimo il tempo parlando sempre d'amore e ciascuna di loro fosse contenta, come credo che lo saremmo noi.