Riassunto:
La gente diceva che Lia era andata a stare con don Michele; i Malavoglia non avevano nulla da perdere e almeno lui le avrebbe dato il pane. Padron ‘Ntoni era vecchio, fumava la pipa e se qualcuno gli domandasse che stesse facendo seduto con le spalle al muro diceva che aspettava la morte. Nessuno in casa parlava di Lia, e Mena piangeva sempre quando rimaneva sola in casa. I denari se ne erano andati con ‘Ntoni, Alessi era sempre lontano per guadagnarsi il pane e tornava il sabato e veniva a contare i denari che aveva guadagnato come se il nonno avesse ancora il giudizio e sosteneva che entro due anni avrebbero finito di accumulare i denari per ricomprare la casa. Padron ‘Ntoni era vecchio, non ragionava più, vedeva poco, un giorno domandò alla Nunziata se erano vere le chiacchiere su Lia ed ella rispose di no, perché non lo sapeva neaanche lei. Una sera si fermò nella strada del Neo Alfio Mosca col carro, aveva la faccia gialla e la pancia gonfia come un otre. Alfio Mosca (sapeva dov’era Lia e l’aveva vista con i suoi occhi), parlava a Mena e le diceva che se uno se ne andava da paese era meglio che non ritornasse più. Mena stava zitta. Intanto Alessi gli raccontava che voleva pigliarsi la Nunziata e Alfio gli rispose che faceva bene. La Nunziata aveva anche lei la sua dote, dacché i fratellini avevano buscato qualche soldo e non aveva voluto comprare né oro né roba bianca. Lei era una buona ragazza con i capelli neri, magra e alta, aspettava che tornasse il padre per darle il consenso, ma poi decisero di non farlo; inoltre i denari c’erano e si poteva ricomprare la casa del nespolo. Zio Crocifisso li aspettava a braccia aperte perché nessuno voleva quella casa scomunicata, inoltre sperava che tra la Vespa e Alfio sarebbe nato qualcosa, macché la Vespa non ne voleva sentire parlare e gli stava attaccato come una cagna. Compare Alfio era stato mandato dai Malavoglia da parte di zio Crocifisso per la casa, ma padron ‘Ntoni era contrario perché la Mena non si poteva più sposare e poi dei Malavoglia non c’era più nessuno. Il vecchio era stanco di vivere e diceva agli altri che stava per andarsene. Don Ciccio che gli tastava ogni giorno il polso gli consigliò che era meglio se lo portassero all’ospedale, ma aveva il timore che lo mandassero all’albergo. La Mena cercava di non fargli pensare alla morte raccontandogli storie come ai bambini. Infine non si alzava più dal letto e don Ciccio disse che era proprio finita, è in quel letto ci poteva stare anche degli anni. Quindi Mena, la Nunziata e Alessi a turno facevano la guardia. Padron ‘Ntoni capita la situazione disse alla Nunziata che era meglio per tutti che lo portassero all’ospedale, quando non c’erano Mena e Alessi perché avevano un buon cuore. Tutti criticavano i Malavoglia che non portavano il vecchio all’ospedale. Un giorno egli fece chiamare Alfio e si fece portare all’ospedale sul suo carro, quel giorno Alessi era a Riposto e Mena era uscita. Al passare del caro tutti si affacciavano alla porta e il vecchio guardava dappertutto per imprimere nella mente l’immagine del suo paesello. Alfio Mosca mentre guidava il carro raccontò di non dirlo a nessuno e gli disse che l’aveva vista mentre lavorava al telaio ed era andata a vivere con don Michele. Padron ‘Ntoni poté vederli finché non ne se ritornarono a casa. Alessi e la Mena si preoccuparono e si disperavano quando non videro più il nonno e Compare Alfio cercava di confortarli rammentando quei momenti felici di prima che se ne era andato lui. Un giorno si seppe che padron Fortunato si maritava con Barbara perché la sua roba non se la godesse la Mangiacarrubbe. Alfio Mosca avrebbe voluto prendersi comare Mena, ma lei rispondeva che era vecchia e non si era offesa ma gli avrebbe detto di si se c’era la Provvidenza e i suoi parenti sarebbero vissuti (insomma circa 8 anni fa). Ora aveva 26 anni e per lei era passato il tempo di maritarsi; non era per il tempo ma c’erano altri motivi che non ha voluto dire ad Alfio. Alessi aveva sposato la Nunziata e aveva comprato la casa del nespolo, a Mena le diedero le stanze della soffitta e lei aspettava che venissero i nipotini. Avevano le galline, il vitello ecc. e intanto erano nati i bambini e Mena le faceva da mamma. Alfio Mosca tornava a dir di Mena la solita storia e lei gli disse che non si sposava perché allora in paese avrebbero cominciato a parlare di Lia. Quindi Alfio Mosca si mise il cuore in pace e Mena continuò a portare spesso i nipotini. Padron ‘Ntoni aveva intrapreso un viaggio senza ritorno. E ogni volta che entrava lui nei loro discorsi l’ultima volta che l’avevano visto felice quando gli avevano detto che avevano riscattato la casa del nespolo, ma quel lunedì quando se l’erano venuti a prendere già non c’era più. Una sera sul tardi bussarono alla porta, Alessi andò ad aprire: era ‘Ntoni. Nessuno osava fargli festa e persino il cane gli abbaiava, gli offrirono la minestra e se la mangiò e gli disse che era venuto per vederli l’ultima volta perché non era degno di rimanere in quella casa. Chiese del nonno e poi di Lia, nessuno rispose e lui capì che erano morti. Fece un ultimo giro per vedere se tutto era apposto, Alessi gli disse che se voleva rimanere c’era un letto anche per lui ma questi disse che ora era meglio che se ne andasse e prima di partire rammentavano i momenti belli quando tutti erano felici. Quindi chiese scusa, disse addio e se ne andò nella buia notte ascoltando il rumore del mare che infrange nei faraglioni, mentre camminava pensava alla sua storia e quasi si pentiva, guardò il mare e per lui era arrivato il tempo di andarsene perché ormai comincerà a passare gente.
La gente diceva che Lia era andata a stare con don Michele; i Malavoglia non avevano nulla da perdere e almeno lui le avrebbe dato il pane. Padron ‘Ntoni era vecchio, fumava la pipa e se qualcuno gli domandasse che stesse facendo seduto con le spalle al muro diceva che aspettava la morte. Nessuno in casa parlava di Lia, e Mena piangeva sempre quando rimaneva sola in casa. I denari se ne erano andati con ‘Ntoni, Alessi era sempre lontano per guadagnarsi il pane e tornava il sabato e veniva a contare i denari che aveva guadagnato come se il nonno avesse ancora il giudizio e sosteneva che entro due anni avrebbero finito di accumulare i denari per ricomprare la casa. Padron ‘Ntoni era vecchio, non ragionava più, vedeva poco, un giorno domandò alla Nunziata se erano vere le chiacchiere su Lia ed ella rispose di no, perché non lo sapeva neaanche lei. Una sera si fermò nella strada del Neo Alfio Mosca col carro, aveva la faccia gialla e la pancia gonfia come un otre. Alfio Mosca (sapeva dov’era Lia e l’aveva vista con i suoi occhi), parlava a Mena e le diceva che se uno se ne andava da paese era meglio che non ritornasse più. Mena stava zitta. Intanto Alessi gli raccontava che voleva pigliarsi la Nunziata e Alfio gli rispose che faceva bene. La Nunziata aveva anche lei la sua dote, dacché i fratellini avevano buscato qualche soldo e non aveva voluto comprare né oro né roba bianca. Lei era una buona ragazza con i capelli neri, magra e alta, aspettava che tornasse il padre per darle il consenso, ma poi decisero di non farlo; inoltre i denari c’erano e si poteva ricomprare la casa del nespolo. Zio Crocifisso li aspettava a braccia aperte perché nessuno voleva quella casa scomunicata, inoltre sperava che tra la Vespa e Alfio sarebbe nato qualcosa, macché la Vespa non ne voleva sentire parlare e gli stava attaccato come una cagna. Compare Alfio era stato mandato dai Malavoglia da parte di zio Crocifisso per la casa, ma padron ‘Ntoni era contrario perché la Mena non si poteva più sposare e poi dei Malavoglia non c’era più nessuno. Il vecchio era stanco di vivere e diceva agli altri che stava per andarsene. Don Ciccio che gli tastava ogni giorno il polso gli consigliò che era meglio se lo portassero all’ospedale, ma aveva il timore che lo mandassero all’albergo. La Mena cercava di non fargli pensare alla morte raccontandogli storie come ai bambini. Infine non si alzava più dal letto e don Ciccio disse che era proprio finita, è in quel letto ci poteva stare anche degli anni. Quindi Mena, la Nunziata e Alessi a turno facevano la guardia. Padron ‘Ntoni capita la situazione disse alla Nunziata che era meglio per tutti che lo portassero all’ospedale, quando non c’erano Mena e Alessi perché avevano un buon cuore. Tutti criticavano i Malavoglia che non portavano il vecchio all’ospedale. Un giorno egli fece chiamare Alfio e si fece portare all’ospedale sul suo carro, quel giorno Alessi era a Riposto e Mena era uscita. Al passare del caro tutti si affacciavano alla porta e il vecchio guardava dappertutto per imprimere nella mente l’immagine del suo paesello. Alfio Mosca mentre guidava il carro raccontò di non dirlo a nessuno e gli disse che l’aveva vista mentre lavorava al telaio ed era andata a vivere con don Michele. Padron ‘Ntoni poté vederli finché non ne se ritornarono a casa. Alessi e la Mena si preoccuparono e si disperavano quando non videro più il nonno e Compare Alfio cercava di confortarli rammentando quei momenti felici di prima che se ne era andato lui. Un giorno si seppe che padron Fortunato si maritava con Barbara perché la sua roba non se la godesse la Mangiacarrubbe. Alfio Mosca avrebbe voluto prendersi comare Mena, ma lei rispondeva che era vecchia e non si era offesa ma gli avrebbe detto di si se c’era la Provvidenza e i suoi parenti sarebbero vissuti (insomma circa 8 anni fa). Ora aveva 26 anni e per lei era passato il tempo di maritarsi; non era per il tempo ma c’erano altri motivi che non ha voluto dire ad Alfio. Alessi aveva sposato la Nunziata e aveva comprato la casa del nespolo, a Mena le diedero le stanze della soffitta e lei aspettava che venissero i nipotini. Avevano le galline, il vitello ecc. e intanto erano nati i bambini e Mena le faceva da mamma. Alfio Mosca tornava a dir di Mena la solita storia e lei gli disse che non si sposava perché allora in paese avrebbero cominciato a parlare di Lia. Quindi Alfio Mosca si mise il cuore in pace e Mena continuò a portare spesso i nipotini. Padron ‘Ntoni aveva intrapreso un viaggio senza ritorno. E ogni volta che entrava lui nei loro discorsi l’ultima volta che l’avevano visto felice quando gli avevano detto che avevano riscattato la casa del nespolo, ma quel lunedì quando se l’erano venuti a prendere già non c’era più. Una sera sul tardi bussarono alla porta, Alessi andò ad aprire: era ‘Ntoni. Nessuno osava fargli festa e persino il cane gli abbaiava, gli offrirono la minestra e se la mangiò e gli disse che era venuto per vederli l’ultima volta perché non era degno di rimanere in quella casa. Chiese del nonno e poi di Lia, nessuno rispose e lui capì che erano morti. Fece un ultimo giro per vedere se tutto era apposto, Alessi gli disse che se voleva rimanere c’era un letto anche per lui ma questi disse che ora era meglio che se ne andasse e prima di partire rammentavano i momenti belli quando tutti erano felici. Quindi chiese scusa, disse addio e se ne andò nella buia notte ascoltando il rumore del mare che infrange nei faraglioni, mentre camminava pensava alla sua storia e quasi si pentiva, guardò il mare e per lui era arrivato il tempo di andarsene perché ormai comincerà a passare gente.