Riassunto:
Dopo la mezzanotte si udì il rumore forte del vento e il muggire del mare attorno ai faraglioni, insomma era una brutta domenica di settembre. Le barche del villaggio erano tirate sulla spiaggia e ammarate alle grosse pietre sotto il lavatoio e le poche che ritornavano al molo avevano tutta la vela sbrindellata. Maruzza la Longa era preoccupata e non stava ferma un momento, soltanto padron ‘Ntoni si trovava sulla riva a disperarsi perché la Provvidenza era in mare con il figlio Bastianazzo e il figlio della Locca, per quel carico di lupini e con quel tempaccio. Gli uomini del paese erano nell’osteria, nella bottega di pizzuto o sotto la tettoia della bottega a vedere la pioggia venire giù. I loro discorsi sono concentrati sulla Provvidenza, e sul carico dei lupini e su Bastianazzo Malavoglia che era in mare e se la passava peggio di tutti loro. I pettegolezzi continuano e la gente critica i Malavoglia perché non vanno a messa a pregare soprattutto per quel momento che poteva essere tragico per la Provvidenza. Come si vede tutti dal villaggio si recano in chiesa, anche la Santuzza padrona della bettola se ne andava in chiesa lasciandola in custodia a zio Santoro, un povero cieco che non faceva peccato se non andava a sentire la messa, ma anche se non andava sapeva riconoscere tutti. Intanto i pettegolezzi continuano pure in chiesa, gli argomenti in questione sono sempre gli stessi: la Provvidenza, le peccatrici, le ragazze che cercano un marito ricco anche se brutto ecc; mentre altre sostenevano che era un peccato sparlare del prossimo. Tutti pensavano del temporale mentre i Cipolla erano tranquilli, i Malavoglia diventavano bianchi e si strappavano i capelli per quel carico di lupini che avevano preso a credenza dallo zio Crocifisso Campana di Legno. Tra un’Ave Maria e l’altra, compare zuppidda concluse che oggi per i Malavoglia era una brutta giornata e la Longa rischiava di rimanere sola con i cinque figli. La sera scese triste e fredda, il temporale ancora continuava e si vedeva il mare nero come la sciara. Intanto zio Crocifisso era andato a cercare padron ‘Noti per fargli confessare davanti a testimoni che i lupini li aveva presi a credito. Maruzza con i suoi figlioletti era andata nella sciara per vedere il mare, la donna si disperò ancora di più quando la piccola cominciò a piangere e non sapeva come tranquillizzarla. Le comari e i compagni domandavano alla Longa del marito e la poveretta sgomentata da quelle insolite attenzioni li guardava meravigliata. Alcuni la accompagnarono a casa, mentre si lamentava della malasorte che stava per capitare alla famiglia e quando arrivò a casa stanca e disperata si chiuse in casa pensando al marito e al carico dei lupini.
Dopo la mezzanotte si udì il rumore forte del vento e il muggire del mare attorno ai faraglioni, insomma era una brutta domenica di settembre. Le barche del villaggio erano tirate sulla spiaggia e ammarate alle grosse pietre sotto il lavatoio e le poche che ritornavano al molo avevano tutta la vela sbrindellata. Maruzza la Longa era preoccupata e non stava ferma un momento, soltanto padron ‘Ntoni si trovava sulla riva a disperarsi perché la Provvidenza era in mare con il figlio Bastianazzo e il figlio della Locca, per quel carico di lupini e con quel tempaccio. Gli uomini del paese erano nell’osteria, nella bottega di pizzuto o sotto la tettoia della bottega a vedere la pioggia venire giù. I loro discorsi sono concentrati sulla Provvidenza, e sul carico dei lupini e su Bastianazzo Malavoglia che era in mare e se la passava peggio di tutti loro. I pettegolezzi continuano e la gente critica i Malavoglia perché non vanno a messa a pregare soprattutto per quel momento che poteva essere tragico per la Provvidenza. Come si vede tutti dal villaggio si recano in chiesa, anche la Santuzza padrona della bettola se ne andava in chiesa lasciandola in custodia a zio Santoro, un povero cieco che non faceva peccato se non andava a sentire la messa, ma anche se non andava sapeva riconoscere tutti. Intanto i pettegolezzi continuano pure in chiesa, gli argomenti in questione sono sempre gli stessi: la Provvidenza, le peccatrici, le ragazze che cercano un marito ricco anche se brutto ecc; mentre altre sostenevano che era un peccato sparlare del prossimo. Tutti pensavano del temporale mentre i Cipolla erano tranquilli, i Malavoglia diventavano bianchi e si strappavano i capelli per quel carico di lupini che avevano preso a credenza dallo zio Crocifisso Campana di Legno. Tra un’Ave Maria e l’altra, compare zuppidda concluse che oggi per i Malavoglia era una brutta giornata e la Longa rischiava di rimanere sola con i cinque figli. La sera scese triste e fredda, il temporale ancora continuava e si vedeva il mare nero come la sciara. Intanto zio Crocifisso era andato a cercare padron ‘Noti per fargli confessare davanti a testimoni che i lupini li aveva presi a credito. Maruzza con i suoi figlioletti era andata nella sciara per vedere il mare, la donna si disperò ancora di più quando la piccola cominciò a piangere e non sapeva come tranquillizzarla. Le comari e i compagni domandavano alla Longa del marito e la poveretta sgomentata da quelle insolite attenzioni li guardava meravigliata. Alcuni la accompagnarono a casa, mentre si lamentava della malasorte che stava per capitare alla famiglia e quando arrivò a casa stanca e disperata si chiuse in casa pensando al marito e al carico dei lupini.