di Luigi Pirandello
Riassunto:
In questa novella, pubblicata per la prima volta nel febbraio del 1902, agiscono come protagonisti due uomini dalla personalità singolare: si tratta di un ingenuo e di un furbo, di uno che non sa difendersi dalla scaltrezza altrui e di un altro che non sa vivere se non di imbrogli. La trama del racconto è molto ben articolata, dei quali Pirandello sottolinea la complessità del carattere come esempio della complessità della natura umana che dà luogo alle più impensabili situazioni.
Ecco, brevissimamente, i fatti: il furbo Lizio Gallo architetta di fingere di morire per imbrogliare ancora il prossimo, mentre l’ingenuo berettaio Cirlinciò, spesso truffato, decide una volta per tutte che è venuto il momento di non farsi più raggirare. E così don Lizio, nonostante la sua astuta messa in scena, fa la deludente esperienza che nemmeno da morti si può essere lasciati in pace, e che bisogna tornare vivi per affrontare le proprie responsabilità.
Riassunto:
In questa novella, pubblicata per la prima volta nel febbraio del 1902, agiscono come protagonisti due uomini dalla personalità singolare: si tratta di un ingenuo e di un furbo, di uno che non sa difendersi dalla scaltrezza altrui e di un altro che non sa vivere se non di imbrogli. La trama del racconto è molto ben articolata, dei quali Pirandello sottolinea la complessità del carattere come esempio della complessità della natura umana che dà luogo alle più impensabili situazioni.
Ecco, brevissimamente, i fatti: il furbo Lizio Gallo architetta di fingere di morire per imbrogliare ancora il prossimo, mentre l’ingenuo berettaio Cirlinciò, spesso truffato, decide una volta per tutte che è venuto il momento di non farsi più raggirare. E così don Lizio, nonostante la sua astuta messa in scena, fa la deludente esperienza che nemmeno da morti si può essere lasciati in pace, e che bisogna tornare vivi per affrontare le proprie responsabilità.