Fred Uhlman è l'autore del libro intitolato l'amico ritrovato. Nacque a Stoccarda capitale del Wurtemberg, nella Germania sud occidentale nel 1901. Frequentò a Stoccarda il liceo classico di gloriose tradizioni in seguito dopo la prima guerra mondiale (quando la Germania era diventata una Repubblica) si laureò in legge. Non poté esercitare a lungo in patria la professione di avvocato perché nel 1933 iniziò la dittatura nazista di Hitler ed essendo democratico ed ebreo fu costretto a lasciare il paese per non farvi più' ritorno perché il regime nazista voleva eliminare gli ebrei ritenuti di razza inferiore negando loro il diritto di esistere e di vivere. Si rifugiò in Inghilterra dove visse fino alla morte.
Riassunto:
L'autore in questo breve racconto ci parla di due ragazzi di sedici anni, il borghese ebreo Hans e l'aristocratico Konradin. Hans non aveva avuto mai veri amici perché nell'interno della sua classe non c'era nessuno che attirasse la sua attenzione. Nel febbraio del 1932 nella vita di Hans entro' un nuovo compagno di classe (Konradin). Hans dal primo momento che lo vide desiderò diventare suo amico e iniziò ad attirare l'attenzione degli altri facendo delle cose che non aveva mai fatto come alzare la mano per intervenire alle spiegazioni dei professori, fare esercizi di ginnastica, il tutto per farsi notare da Konradin. Un giorno Hans portò la sua collezione di monete, fu allora che Konradin gli rivolse la parola chiedendogli il permesso di guardarle e egli disse che anche lui collezionava monete.
Tre giorni dopo il 15 Marzo all'uscita della scuola Hans vide davanti a se Konradin, rallentò il passo ma proseguì lo stesso, quando lo raggiunse Konradin si voltò e gli sorrise e gli diede la mano tremante così Hans capi che era timido come lui. Camminarono per circa un ora avanti e indietro come due giovani innamorati. Quella sera Hans dormì male, perché temeva che avesse parlato di lui ai suoi genitori. Da quel giorno furono amici inseparabili. Un giorno Hans invitò Konradin a casa sua, inizialmente ebbe un attimo di esitazione ma poi entrò all'interno. Gli fece vedere i tappeti persiani, i mobili. Poi lo presentò a sua madre ed ella si comportò come meglio avrebbe potuto sperare; ad un tratto si udirono i passi del padre di Hans e si presentò a Konradin facendo un inchino e gli raccontò la storia di uno scimpanzé quando finì di raccontargli questa storia andò nel suo studio. Hans era sconvolto da questo atteggiamento del padre. Ma Konradin capito il dramma si mise a guardare i libri. Dopo due giorni tornò e la madre di Hans lo salutò come se si trattasse di un figlio, il padre di Hans ora era più tranquillo e smise di chiamarlo conte per passare a Konradin. Hans si aspettava che Konradin lo invitasse a casa sua, passò del tempo e un giorno Konradin decise di invitarlo e questo invito lo prese di sorpresa perché non sapeva come comportarsi davanti ai suoi genitori. Il tempo passò con rapidità e gli fece vedere la collezione di monete e altri oggetti di valore, lui non provò alcun rimpianto di non aver conosciuto i suoi genitori. Un paio di settimane dopo lo rinvitò e neanche questa volta c'erano i suoi genitori. Nonostante si sentì offeso non osò chiedere delle spiegazioni. Un giorno tutti i suoi dubbi furono confermati: Konradin gli disse che i suoi genitori odiavano gli ebrei e per non fargli fare una brutta figura non glielo aveva presentato. Un giorno di Dicembre, il padre di Hans lo convocò nel suo studio comunicandogli di dover andare a vivere a New York da parenti e proseguire gli studi perché in Germania c'era il pericolo di una guerra, i suoi genitori restarono in patria.
Prima della sua partenza Hans ricevette una lettera dall'amico dove manifestava il dispiacere per la sua partenza, gli parlò di Hitler dei suoi discorsi che avevano fatto commuovere tante gente tra cui sua madre, e sosteneva che la sua presenza era stata importante nella sua vita e sperava un giorno di poterlo rivedere.
Passarono gli anni e Hans divenne avvocato, si sposò ed ebbe un figlio. Seppe che i genitori si erano suicidati aprendo le bombole del gas. Lui voleva dimenticarsi di Konradin ma un giorno gli arrivò la richiesta di un fondo per ricostruire la scuola che frequentava in Germania e gli pervennero i nominativi di oltre quattrocento morti tra i quali lesse il nome dell'amico giustiziato per aver partecipato ad un complotto per uccidere Hitler.
Leggendo questo libro ho avuto modo di riflettere sul vero valore dell'amicizia, sull'importanza di essa e della difficoltà di trovare amici veri su cui puoi contare che danno senza pretendere di ricevere, con cui condividere gioie ed emozioni, ansie e dolori, dove anche le cose più semplici più normali fatte insieme possono risultare estremamente speciali e divertenti. Un amico è qualcuno simile a noi ma allo stesso tempo diverso, ed è proprio la diversità che spinge l'animo della gente a conoscere a tutti i costi l'altro, così come è avvenuto per i protagonisti del libro. La fine del libro spiega il titolo, infatti Hans ritrova l'amico che aveva perso anni prima.
Analisi del libro
I luoghi e i tempiL'amico ritrovato inizia in un'aula scolastica; gli studenti della classe di Hans vedono entrare un nuovo studente, che poi si scoprirà essere Konradin. Il narratore descrive il luogo con ricchezza di particolari soffermandosi sugli elementi che denotano la descrizione ma anche la decadenza della scuola.
L'ambiente in cui ha inizio la storia e per lo più si svolge, è la scuola, l'Alexander Gymnasium di Stoccarda. Si tratta di una scuola molto tradizionale, che stancamente conserva l'impianto di una scuola gloriosa, che però sembra vivere più dei fasti del passato che dell'efficienza del presente; infatti né tra i professori né tra gli studenti, almeno prima dell'arrivo di Konradin, sembrano esserci elementi di particolare spicco.
L'altro contesto in cui si volge la vicenda è quello familiare, uno borghese, l'altro nobile; si tratta di due categorie che nella nostra società oggi non hanno quasi più senso, ma che nella Germania del primo Novecento avevano invece un significato preciso.
La vicenda si svolge in Germania, nel 1932 in particolare a Stoccarda, nel sud della Germania; Hans si sofferma spesso a descrivere le bellezze della Svevia, la zona in cui si trova Stoccarda, e ne ricorda continuamente i pregi della cultura, dell'arte, della cucina, in opposizione alla Prussia, la regione che aveva dominato l'impero tedesco.
Descrizione dei personaggi
Hans e Konradin sono praticamente gli unici personaggi della vicenda narrata. Il romanzo, infatti mette al centro più che degli avvenimenti un rapporto, la relazione di amicizia che lega i due ragazzi; è una relazione che sembra escludere qualsiasi altro amico, sono solo loro due, nessuno dei compagni è degno della loro amicizia. A un certo punto si crea proprio una frattura tra il resto della classe e i due amici, che trascorrono quasi tutto il tempo insieme.
Così possiamo cercare di definire i due personaggi di questo romanzo nei loro rapporti con i genitori, con le loro passioni, i libri e la musica. Entrambi hanno una madre molto bella, che ammirano proprio per questa bellezza; ma tanto è vicina e dolce la madre di Hans, altrettanto è lontana, altera e inafferrabile la madre di Konradin.
Sia Han che Konradin sembrano aver preso le distanze dai loro padri; addirittura Hans arriva quasi a vergognarsi del comportamento del proprio davanti all'amico, mentre il padre di Konradin riveste ai suoi occhi tutta l'antica nobiltà della famiglia che pare essere l'unica cosa che gli interessi.
Il libro è costellato da citazioni di poesie; molte sono del poeta tedesco Holderlin, il preferito da Hans e Konradin. Hans, inoltre, dice che avrebbe voluto diventare poeta, ma di aver dovuto ripiegare sulla professione di avvocato; i libri comunque sono molto presenti nella storia dell'amicizia tra i due; ne parlano spesso e dimostrano di essere buoni lettori.
Hans e Konradin condividono anche la passione per la musica e di frequente nel libro si parla di opere e di sinfonie; i due si trovano insieme ad assistere al Fidello di Beethoven e Hans parla spesso dell'opera.
I temi trattati
Il tema dell'antisemitismo, nell'Amico ritrovato è trattato dal punto di vista di un ragazzo ebreo di sedici anni, nella Germania degli anni 1932-33. Sono gli anni cruciali che vedono l'inizio delle discriminazioni nei confronti degli ebrei e l'emanazione delle prime leggi razziali. L'amico di Hans, Konradin, è cristiano protestante, la sua famiglia è molto osservante della ortodossia alla propria fede.
Il problema della discriminazione contro gli ebrei risulta evidente nel romanzo quando la madre di Konradin non vuole che il figlio frequenti Hans, proprio perché ebreo.
Problemi veri e propri a causa della sua appartenenza al popolo ebraico, Hans li deve affrontare anche a scuola, quando il professor Pompetzki porta nell'Alexander Gymnasium di Stoccarda le teorie della superiorità della razza ariana.
Il padre di Hans costituisce, dal punto di vista del pregiudizio ebraico, un esempio molto significativo; infatti, come più volte il narratore spiega, la sua famiglia è una famiglia borghese, rispettata, perfettamente inserita nella società della cittadina della Svevia e il padre, medico, è stimato da tutti, anche dai non ebrei. Inoltre, costui dimostra molte volte una fede incrollabile nella patria tedesca e nella necessità di una totale integrazione degli ebrei con i tedeschi: «io voglio identificarmi con la Germania...» (cap. 9).
Alla fine, il padre di Hans decide di non fuggire per difendere la sua patria, la Germania, dalla follia di Hitler. Molti ebrei erano come il padre di Hans, soprattutto in Italia: quando nel 1938 verranno emanate le leggi razziali, essi, che pure erano stati fedeli al fascismo, si troveranno a dover abbandonare il proprio lavoro, la propria casa, la propria città e a dover fuggire o a essere deportati.
L'autore Fred Uhlman
Il protagonista e voce narrante dell'Amico ritrovato è forse più di un alter ego dell'autore: Hans Schwarz racconta probabilmente episodi dell'adolescenza dell'autore e dà voce a molte delle sue aspirazioni e dei suoi sogni, così come rievoca molte delle sue ferite più dolorose. Per esempio come Fred Uhlman, Hans vive a Stoccarda, la capitale del Baden-Wurttemberg, di cui descrive con toni poetici le bellezze naturali e artistiche: il Neckar, la Foresta Nera, la valle del Reno, l'Hegau, il lago di Costanza, i castelli. Sia Hans sia Fred crescono in una famiglia ebrea della media borghesia: il padre di Hans infatti è un medico noto, rispettato sia dagli ebrei che dai gentili (cap. 10) e la sua casa si trova in un quartiere in cui vive la borghesia ricca o benestante di Stoccarda (cap. 8). Entrambi frequentano un tradizionale liceo classico della cittadina tedesca che conserva la gloriosa tradizione culturale della Svevia: Hans ricorda «ero al Karl Alexander Gymnasium di Stoccarda, il liceo più famoso del Wurttemberg fondato nel 1521...» (cap. 1).