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Biografia: Giuseppe Parini

Biografia
Giuseppe Parini nacque a Bosisio in Brianza, nel 1729. A 25 anni fu ordinato sacerdote. Divenuto precettore dei figli dei duchi Serbelloni di Milano, dopo otto anni fu licenziato perché aveva osato prendere le difese di una ragazza schiaffeggiata dalla duchessa di Napoleone in Italia, fu nominato membro della Municipalità. Ma egli, coscienza fiera e onesta, ben presto disapprovò i soprusi e le angherie dei conquistatori; fu perciò dimesso dall'ufficio. E così, vecchio e malato, dovette riprendere l'insegnamento.
Morì povero, a Milano, nell'estate del 1799.

Le idee e le tematiche
Il Parini, grande e dignitoso poeta, a buon diritto può essere considerato il restauratore della nostra poesia che, dalle forme artificiose e gonfie dei secentisti, era scivolata nelle svenevolezze leziose dei poeti del primo Settecento. Egli ridiede contenuto all'arte letteraria e mirò a rinnovare i costumi, desideroso di una società più umana e più giusta, impegnato a lottare, attraverso le sue opere, contro i privilegi e la mentalità antiquata di certi ambienti. In nome dei più sani principi illuministi, aspirò alla fraternità e all'uguaglianza fra gli uomini e biasimò soprattutto il mondo aristocratico e ricco-borghese, di cui colse e rappresentò i difetti, coprendolo di ridicolo e svelando il vuoto spirituale di quella privilegiata classe sociale.

OPERE PRINCIPALI:
Poesie (1752): raccolta pubblicata sotto lo pseudonimo di Ripano Euplino, in virtù della quale il poeta fu accolto nell'Accademia poetica dei Trasformati.

Dialogo sopra la nobiltà (1757): opera in prosa, assai significativa per le teorie in essa esposte e riprese poi nell'opera principale Il Giorno.

Odi (1758-1795): sono diciannove. In alcune il poeta canta la bellezza muliebre (il dono, Il pericolo, Il messaggio); in altre si prefigge un intento morale e civile, cioè lotta contro i pregiudizi e gli errori del suo tempo (La caduta, la vita rustica, La salubrità dell'aria, La educazione, Il bisogno).

Ascanio in alba (1771): melodramma per le nozze dell'arciduca Ferdinando Asburgo-Lorena con M. Beatrice D'Este, musicata più tardi da Mozart.

Il Giorno (la pubblicazione completa è del 1801, postuma): è un poema satirico in cui il poeta, fine osservatore della società in cui vive, mette in ridicolo la vita frivola e vuota dell'aristocrazia lombarda ed esalta quella operosa e sana della gente dei campi e delle officine. Si divide in quattro parti: Il Mattino, Il Mezzogiorno (1763), Il Vespro e La Notte (queste due ultime, incompiute, furono pubblicate nel 1801).



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