Biografia:
Di origine inglese, nacque a Bombay nel 1865. Figlio del direttore del museo di Lahore, città del Pakistan, si recò in Inghilterra a studiare, ma nel 1882 tornò in India ed esordì come giornalista, divenendo, giovanissimo, direttore del giornale Il pioniere. Nel 1887 con una raccolta di racconti cominciò l'attività di scrittore che proseguì per tutta la vita. Viaggiò molto in ogni parte del mondo, dal Giappone all'America del nord, dalle isole dell'Atlantico a quelle del Pacifico, riportando preziose esperienze per i suoi libri numerosissimi, sempre impostati sull'avventura e sul gusto dell'esotico. Nel 1907 gli venne conferito il premio Nobel per la letteratura. Morì a Londra nel 1936.
Le idee e la poetica
Lo stile di Kipling è semplice e diretto con descrizioni vivaci e appassionate, che coinvolgono il lettore giovane e meno giovane. Il suo gusto di narrare, anche quando è intessuto di fantasia, è ancorato alla realtà degli ambienti e dei caratteri. L'autore trova gran materiale nel contesto sociale dei vari paesi che conosce e di cui ama indagare usi e costumi. Ad esempio ancora oggi il romanzo Kim è un interessante e raffinata indagine della mentalità indiana e di quella inglese (l'India era una colonia britannica) condotta da Kipling sulla base delle sue esperienze personali, oltre che dello scaltrito mestiere di giornalista. Tuttavia egli è attento e interessato anche ad argomenti di giustizia e di problematica sociale e non di rado i temi avventurosi sono accompagnati da precise intenzioni di ordine etico e morale.
Ricordiamo soltanto alcuni dei suoi libri più noti:
I libri della giungla (Jungle Books, 1894-95): sono due libri di avventure i cui protagonisti sono gli animali che vivono nella foresta ordinati secondo una rigida gerarchia: animali superiori (come Baloo, l'orso che rappresenta la saggezza e la sapienza; Bagheera, la pantera nera che simboleggia il coraggio e la forza...), e animali inferiori destinati ad essere sopraffatti (come le scimmie vane e pettegole e disordinate...). E' evidente la continua allegoria con il mondo umano che scaturisce dalla narrazione fresca e incantata, affascinante.
Capitani coraggiosi (Captains Corageus, 1897): è un lungo racconto in cui si narrano le avventure di Harvey Cheyne, un ragazzo che, durante una crociera con i genitori, cade in mare. Raccolto fortunosamente dall'equipaggio di un peschereccio, il Siam qua, vive con i pescatori che lo trattano come uno di loro; a bordo Harvey è addestrato a fare il mozzo e impara a conoscere la fatica della pesca e della vita di mare rendendosi conto, ben presto, che il lavoro per quanto duro rende soddisfatti più dell'ozio e dei divertimenti. Capisce anche che quei marinai sono capitani coraggiosi pronti a misurarsi ogni giorno con il sacrificio e la paura, spavaldi nelle tempeste, generosi e duri allo stesso tempo con il prossimo. Con loro Harvey in pochi mesi diventa un uomo forte e non è più un oggetto di lusso come era stato sempre nella sua ricca famiglia.
Kim (1901): è la storia di un ragazzo di Lahore, Kim, orfano di un sottufficiale dell'armata britannica che, accompagnando come discepolo un vecchio Lama nel suo pellegrinaggio verso Benares, si assume l'incarico di portare attraverso l'India la notizia di una imminente insurrezione nel Nord, per conto di un servizio di spionaggio. A missione compiuta, gli organizzatori del Servizio Segreto mettono Kim in collegio per farne uno strumento del Gran Gioco, cioè dello spionaggio internazionale, che termina solo con la morte. Ma il Lama, che finalmente realizzato il suo desiderio di bagnarsi nel fiume sacro, arriva in tempo a salvarlo da questo impegno pericoloso. Al di là della vicenda è interessante per la concretezza e il realismo della sua narrazione e per le significazioni che suggerisce.
Di origine inglese, nacque a Bombay nel 1865. Figlio del direttore del museo di Lahore, città del Pakistan, si recò in Inghilterra a studiare, ma nel 1882 tornò in India ed esordì come giornalista, divenendo, giovanissimo, direttore del giornale Il pioniere. Nel 1887 con una raccolta di racconti cominciò l'attività di scrittore che proseguì per tutta la vita. Viaggiò molto in ogni parte del mondo, dal Giappone all'America del nord, dalle isole dell'Atlantico a quelle del Pacifico, riportando preziose esperienze per i suoi libri numerosissimi, sempre impostati sull'avventura e sul gusto dell'esotico. Nel 1907 gli venne conferito il premio Nobel per la letteratura. Morì a Londra nel 1936.
Le idee e la poetica
Lo stile di Kipling è semplice e diretto con descrizioni vivaci e appassionate, che coinvolgono il lettore giovane e meno giovane. Il suo gusto di narrare, anche quando è intessuto di fantasia, è ancorato alla realtà degli ambienti e dei caratteri. L'autore trova gran materiale nel contesto sociale dei vari paesi che conosce e di cui ama indagare usi e costumi. Ad esempio ancora oggi il romanzo Kim è un interessante e raffinata indagine della mentalità indiana e di quella inglese (l'India era una colonia britannica) condotta da Kipling sulla base delle sue esperienze personali, oltre che dello scaltrito mestiere di giornalista. Tuttavia egli è attento e interessato anche ad argomenti di giustizia e di problematica sociale e non di rado i temi avventurosi sono accompagnati da precise intenzioni di ordine etico e morale.
Ricordiamo soltanto alcuni dei suoi libri più noti:
I libri della giungla (Jungle Books, 1894-95): sono due libri di avventure i cui protagonisti sono gli animali che vivono nella foresta ordinati secondo una rigida gerarchia: animali superiori (come Baloo, l'orso che rappresenta la saggezza e la sapienza; Bagheera, la pantera nera che simboleggia il coraggio e la forza...), e animali inferiori destinati ad essere sopraffatti (come le scimmie vane e pettegole e disordinate...). E' evidente la continua allegoria con il mondo umano che scaturisce dalla narrazione fresca e incantata, affascinante.
Capitani coraggiosi (Captains Corageus, 1897): è un lungo racconto in cui si narrano le avventure di Harvey Cheyne, un ragazzo che, durante una crociera con i genitori, cade in mare. Raccolto fortunosamente dall'equipaggio di un peschereccio, il Siam qua, vive con i pescatori che lo trattano come uno di loro; a bordo Harvey è addestrato a fare il mozzo e impara a conoscere la fatica della pesca e della vita di mare rendendosi conto, ben presto, che il lavoro per quanto duro rende soddisfatti più dell'ozio e dei divertimenti. Capisce anche che quei marinai sono capitani coraggiosi pronti a misurarsi ogni giorno con il sacrificio e la paura, spavaldi nelle tempeste, generosi e duri allo stesso tempo con il prossimo. Con loro Harvey in pochi mesi diventa un uomo forte e non è più un oggetto di lusso come era stato sempre nella sua ricca famiglia.
Kim (1901): è la storia di un ragazzo di Lahore, Kim, orfano di un sottufficiale dell'armata britannica che, accompagnando come discepolo un vecchio Lama nel suo pellegrinaggio verso Benares, si assume l'incarico di portare attraverso l'India la notizia di una imminente insurrezione nel Nord, per conto di un servizio di spionaggio. A missione compiuta, gli organizzatori del Servizio Segreto mettono Kim in collegio per farne uno strumento del Gran Gioco, cioè dello spionaggio internazionale, che termina solo con la morte. Ma il Lama, che finalmente realizzato il suo desiderio di bagnarsi nel fiume sacro, arriva in tempo a salvarlo da questo impegno pericoloso. Al di là della vicenda è interessante per la concretezza e il realismo della sua narrazione e per le significazioni che suggerisce.