Biografia:
Nacque ad Alessandria nel 1932, studiò filosofia all'università di Torino e la sua prima opera, nel 1956, fu uno studio sull'estetica di San Tommaso. Intorno agli anni sessanta si affermò come uno dei protagonisti della cultura italiana e partecipò al Gruppo '63 (un gruppo formatosi a Palermo, costituito da molti giovani autori che intendevano aprire un dibattito sui problemi più urgenti della letteratura) e intanto andava collaborando a giornali e riviste, sempre più specializzandosi nel campo di semiotica, Versus. Ha insegnato Semiotica all'università di Bologna, impegnato sempre in varie direzioni culturali, dall'estetica alla poetica, alla linguistica, attento soprattutto ai fenomeni della vita associata e della cultura di massa. A causa di un tumore che lo aveva colpito due anni prima muore a Milano il 19 febbraio 2016.
Lo studio della semiotica, sarebbe lo studio dei segni, in medicina lo studio dei sintomi e nella filosofia lo studio della comunicazione.
Le sue opere più interessanti sono:
Opera aperta (1962): saggi di estetica.
Apocalittici e integrati (1964): saggi di sociologia.
Trattato di semiotica generale (1975): scritti che teorizzano i principi e i fini della semiotica.
Lector in Fabula (1979): la prima opera narrativa di Eco. E' un originale romanzo la cui vicenda, ambientata in un'abbazia benedettina posta ai limiti nord-occidentali dell'Italia, si svolge nell'inverno del 1327. La pace dell'abbazia è turbata dalle polemiche che scuotono la cristianità in un periodo difficile, a causa del trasferimento della sede papale ad Avignone, ma ancora di più da una serie di improvvisi delitti che hanno a che fare con la biblioteca avvolta di mistero. Giunge al monastero il francescano Guglielmo di Baskerville, assieme al giovane scrivano Adso da Melk, con l'autorizzazione imperiale di fare indagini sui gravissimi fatti; dopo una paziente indagine egli arriva a scoprire, causa di ben sette delitti, quanti sono i giorni impiegati da Guglielmo a condurre l'indagine. Il finale del libro è catastrofico: l'abbazia e la bella biblioteca finiranno in un rogo. Da questo romanzo è stato tratto l'omonimo film con la regia di J.J Annaud.
Sette anni di desiderio (Cronache 1977-1983): raccolta di riflessioni che documentano, quasi un diario, la vivace partecipazione dell'autore al dibattito culturale italiano.
Il nome della rosa (1980): romanzo ambientato nell'anno 1327 che racconta il passato di un monaco ormai anziano.
Il pendolo di Foucault (1988): romanzo. Tre redattori editoriali di Milano, Belbo, Casaubon e Diotallevi, vengono a conoscenza dal colonnello Ardentu, di un codice segreto dei Templari (l'antico ordine cavalleresco) che cela un Pisano per trovare una Pietra preziosa. Ma Ardenti scompare misteriosamente e i tre abbandonano il progetto di andare alla caccia del tesoro. Più tardi Casaubom (il narratore in prima persona) viene incaricato da una casa editrice di una ricerca sui metalli e sui loro poteri occulti. Dall'intrigo di fatti legati alle varie pietre, più o meno magiche, Casaubon e i suoi amici risalgono al legame fra il Talismano che dovrebbe concedere la sapienza del Pisano dei Templari, e il Pendolo di Foucault (col quale si dimostra la rotazione della terra), conservato nel Museo delle Scienze di Parigi. Da questa supposizione nasce un'appassionante indagine in cui si intrecciano realtà e mistero. Il romanzo, complesso nell'impostazione e nel taglio narrativo, è comunque accattivante come un giallo.
Nacque ad Alessandria nel 1932, studiò filosofia all'università di Torino e la sua prima opera, nel 1956, fu uno studio sull'estetica di San Tommaso. Intorno agli anni sessanta si affermò come uno dei protagonisti della cultura italiana e partecipò al Gruppo '63 (un gruppo formatosi a Palermo, costituito da molti giovani autori che intendevano aprire un dibattito sui problemi più urgenti della letteratura) e intanto andava collaborando a giornali e riviste, sempre più specializzandosi nel campo di semiotica, Versus. Ha insegnato Semiotica all'università di Bologna, impegnato sempre in varie direzioni culturali, dall'estetica alla poetica, alla linguistica, attento soprattutto ai fenomeni della vita associata e della cultura di massa. A causa di un tumore che lo aveva colpito due anni prima muore a Milano il 19 febbraio 2016.
Lo studio della semiotica, sarebbe lo studio dei segni, in medicina lo studio dei sintomi e nella filosofia lo studio della comunicazione.
Le sue opere più interessanti sono:
Opera aperta (1962): saggi di estetica.
Apocalittici e integrati (1964): saggi di sociologia.
Trattato di semiotica generale (1975): scritti che teorizzano i principi e i fini della semiotica.
Lector in Fabula (1979): la prima opera narrativa di Eco. E' un originale romanzo la cui vicenda, ambientata in un'abbazia benedettina posta ai limiti nord-occidentali dell'Italia, si svolge nell'inverno del 1327. La pace dell'abbazia è turbata dalle polemiche che scuotono la cristianità in un periodo difficile, a causa del trasferimento della sede papale ad Avignone, ma ancora di più da una serie di improvvisi delitti che hanno a che fare con la biblioteca avvolta di mistero. Giunge al monastero il francescano Guglielmo di Baskerville, assieme al giovane scrivano Adso da Melk, con l'autorizzazione imperiale di fare indagini sui gravissimi fatti; dopo una paziente indagine egli arriva a scoprire, causa di ben sette delitti, quanti sono i giorni impiegati da Guglielmo a condurre l'indagine. Il finale del libro è catastrofico: l'abbazia e la bella biblioteca finiranno in un rogo. Da questo romanzo è stato tratto l'omonimo film con la regia di J.J Annaud.
Sette anni di desiderio (Cronache 1977-1983): raccolta di riflessioni che documentano, quasi un diario, la vivace partecipazione dell'autore al dibattito culturale italiano.
Il nome della rosa (1980): romanzo ambientato nell'anno 1327 che racconta il passato di un monaco ormai anziano.
Il pendolo di Foucault (1988): romanzo. Tre redattori editoriali di Milano, Belbo, Casaubon e Diotallevi, vengono a conoscenza dal colonnello Ardentu, di un codice segreto dei Templari (l'antico ordine cavalleresco) che cela un Pisano per trovare una Pietra preziosa. Ma Ardenti scompare misteriosamente e i tre abbandonano il progetto di andare alla caccia del tesoro. Più tardi Casaubom (il narratore in prima persona) viene incaricato da una casa editrice di una ricerca sui metalli e sui loro poteri occulti. Dall'intrigo di fatti legati alle varie pietre, più o meno magiche, Casaubon e i suoi amici risalgono al legame fra il Talismano che dovrebbe concedere la sapienza del Pisano dei Templari, e il Pendolo di Foucault (col quale si dimostra la rotazione della terra), conservato nel Museo delle Scienze di Parigi. Da questa supposizione nasce un'appassionante indagine in cui si intrecciano realtà e mistero. Il romanzo, complesso nell'impostazione e nel taglio narrativo, è comunque accattivante come un giallo.