di Giosue Carducci
Parafrasi:
La neve cade lentamente attraverso il cielo grigio: Bologna non è più animata dalle quotidiana grida dei pedoni o dei negozianti ed appare silenziosa in conseguenza dello svanire dei suoni tipici della città.
Non si sentono più per la strada le urla dell’erbaiola né è possibile udire il rumore del carro che corre nella via. L’animo dei cittadini non è più rallegrato da parole o gesta di amore ed affetto e la pace regna nel cortile dove non si alzano gli schiamazzi dei bambini che giocano felici.
Dalla torre del palazzo comunale di piazza San Petronio, si diffonde nell’atmosfera la sensazione che i rintocchi delle ore determinino un allontanamento dalla dimensione del tempo e dalla luce del giorno: il mondo dei morti è ormai vicino.
Gli uccelli erranti che vagano senza mai fermarsi e privi di una precisa meta picchiano ai vetri appannati. Si tratta degli spiriti di amici defunti che mi osservano e mi chiamano a loro.
Appellandomi a te, cuore mio, ti prego di abbandonare le illusione e le speranze della vita, affinché io possa predispormi all’attesa serena della morte. Tra poco, o cari amici spiriti, anche la mia ora sarà giunta: potrò così giungere nel mondo sotterraneo dove tutto è silenzio ed ombra.
Parafrasi:
La neve cade lentamente attraverso il cielo grigio: Bologna non è più animata dalle quotidiana grida dei pedoni o dei negozianti ed appare silenziosa in conseguenza dello svanire dei suoni tipici della città.
Non si sentono più per la strada le urla dell’erbaiola né è possibile udire il rumore del carro che corre nella via. L’animo dei cittadini non è più rallegrato da parole o gesta di amore ed affetto e la pace regna nel cortile dove non si alzano gli schiamazzi dei bambini che giocano felici.
Dalla torre del palazzo comunale di piazza San Petronio, si diffonde nell’atmosfera la sensazione che i rintocchi delle ore determinino un allontanamento dalla dimensione del tempo e dalla luce del giorno: il mondo dei morti è ormai vicino.
Gli uccelli erranti che vagano senza mai fermarsi e privi di una precisa meta picchiano ai vetri appannati. Si tratta degli spiriti di amici defunti che mi osservano e mi chiamano a loro.
Appellandomi a te, cuore mio, ti prego di abbandonare le illusione e le speranze della vita, affinché io possa predispormi all’attesa serena della morte. Tra poco, o cari amici spiriti, anche la mia ora sarà giunta: potrò così giungere nel mondo sotterraneo dove tutto è silenzio ed ombra.