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Riassunto vita: Francesco Petrarca

Riassunto:
Francesco Petrarca nacque ad Arezzo nel 1304. Trascorse l'adolescenza in Provenza, vicino ad Avignone, dove la famiglia si era trasferita. Per volere del padre, notaio, seguì, a Montpellier e all'Università di Bologna, studi di diritto che in seguito abbandonò, per dedicarsi a quelli letterari.
Prese gli ordini minori, che gli assicuravano una rendita e la possibilità di svolgere incarichi per conto di cardinali e prelati, senza però l'obbligo di una sede e di esercitare funzioni sacerdotali.
Visse anni di spostamenti: viaggi in Francia, Paesi Bassi, Germania; in seguito sarà spesso in Italia, dove, a Roma, nel 1341 riceverà l'incoronazione poetica (offertagli anche dall'Università di Parigi), massima onorificenza letteraria del tempo. Dal 1353 decise di lasciare definitivamente la sua casa a Valchiusa, in Provenza, e di rimanere in Italia. Trascorse anni a Milano, presso i Visconti, poi a Padova, a Venezia e negli ultimi quattro anni, fino alla morte nel 1374, visse nella sua casa di campagna, ad Arquà, sui colli Euganei.
La poesia di Petrarca nella nostra letteratura ha rappresentato per secoli un modello, tanto che moltissimi letterati e poeti ne hanno imitato lo stile. Fu persona famosa, stimata negli ambienti intellettuali e accolta con onori da importanti principi dell'epoca.

Il primo umanista
La figura di Francesco Petrarca rappresenta il passaggio fra l'età comunale e l'età delle Signorie in Italia e all'estero. Petrarca non fa vita politica, vive nelle corti dove è stipendiato in virtù del suo prestigio e dei suoi studi.
E' il primo degli umanisti, cioè gli intellettuali che ritornano allo studio dei classici ricostruendo i testi antichi, molte volte mal trascritti nei codici dai diversi copisti.
Infine Petrarca è il primo poeta che esprime la propria condizione esistenziale, la propria psicologia. Per questo è già moderno e anticipa molti aspetti di quella che sarà poi la letteratura dell'età signorile.

Il Canzoniere
La grandissima fama di Petrarca è legata a quest'opera, benché egli ne abbia scritte altre, sia in latino, sia in italiano. Si tratta di una raccolta di 366 poesie liriche, in prevalenza sonetti, che hanno come tema dominante l'amore, letterario, per una donna, Laura, e che furono composte nell'arco di 40 anni e raccolte e ordinate dall'autore stesso.
La figura di Laura, una donna di cui si ignora la precisa identità e che morì giovane, è centrale nell'epoca di Petrarca e l'amore per lei è motivo di profondo coinvolgimento, sofferenza e sentimento di colpa: Petrarca nella sua vita trasse molte soddisfazioni dall'essere ammirato, stimato, dalla passione per gli studi delle opere latine antiche, dall'amore stesso, ma sentiva che queste attrattive della vita lo allontanavano da Dio. Il conflitto fra queste passioni terrene e la sua profonda religiosità gli procurava sentimenti di colpa, pentimenti e un profondo tormento interiore.
Nel Canzoniere questi contrasti interiori sono espressi in forma poetica, in uno stile raffinatissimo, risultato di un lungo e accuratissimo lavoro di perfezionamento della scrittura poetica.



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