La parola olocausto deriva dal greco ὁλόκαυστος che significa bruciato interamente. La parola è a sua volta composta da ὅλος (hòlos, "tutto intero") e καίω (kàiō, "brucio") e inizialmente era una forma di sacrificio del giudaismo. Questo descrive perfettamente le volontà del regime nazista di distruggere il popolo ebreo. L'obiettivo principale del nazismo e di Hitler consistette nel ripulire la Germania dagli ebrei.
Siamo abituati a vedere la distruzione degli ebrei europei nell'ottica del suo ultimo stadio: la distruzione fisica. Si stenta così a comprendere l'atrocità dello sterminio psicologico che è stato il dolore maggiore per il popolo ebreo. Basti pensare ad alcune leggi emanate dal Terzo Reich:
Tutti gli ebrei tedeschi dai sei anni in su furono costretti a cucire sui vestiti una stella gialla con la scritta ebreo e a consegnare gli abiti di cui si poteva fare a meno.
Ebbero l'obbligo di contrassegnare le case con una stella gialla di David. Vennero chiuse le scuole ebraiche e ai bambini venne vietato ricevere qualsiasi insegnamento.
Dopo aver definito gli ebrei da perseguitare e averli espropriati di ogni bene e diritto, la macchina della distruzione compì un terzo passo: il campo di concentramento.
Il 1940 segna una svolta importante nella storia dello sterminio degli ebrei d'Europa: venne costruito un campo di concentramento di Aushwitz. Il luogo aveva diversi vantaggi: isolato, espansibile e raggiungibile attraverso la ferrovia. Il problema era come trasportare tutti questi ebrei. Il meccanismo della deportazione visto dalla parte delle ferrovie tedesche era piuttosto semplice: infatti dicevano che erano tutti i prigionieri.
Dopo aver vinto la guerra gli eserciti statunitensi con l'appoggio degli alleati puntarono dritto verso i campi dell'orrore e abbatterono i cancelli. Lo scenario che si trovarono davanti fu agghiacciante: migliaia di ebrei accatastati in grandi vagoni, tutti morti. La maggior parte dei generali tedeschi, infatti, alla notizia della sconfitta diede ordine di sterminare quanti più ebrei fosse possibile.
La memoria di questo passato serve ad aiutarci a costruire il futuro. Molti stati hanno istituito "Il giorno della memoria". L'Italia lo ha fissato il 27 Gennaio: la data in cui nel 1945 fu liberato il campo di sterminio di Auschwitz.
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