L'insieme di una proposizione condizionale e della sua reggente forma un periodo ipotetico, cioè un periodo fondato su un'ipotesi:
Nel periodo ipotetico le due proposizioni assumono nomi particolari:
- La proposizione condizionale (Se vieni) si chiama protasi, cioè premessa (dal greco protais, "ciò che è posto davanti").
- La proposizione reggente (mi farà piacere) si chiama apodosi, cioè conseguenza (apodosi è una parola di origine greca che significa "restituzione, conclusione").
- Se vieni mi farai piacere.
Nel periodo ipotetico le due proposizioni assumono nomi particolari:
- La proposizione condizionale (Se vieni) si chiama protasi, cioè premessa (dal greco protais, "ciò che è posto davanti").
- La proposizione reggente (mi farà piacere) si chiama apodosi, cioè conseguenza (apodosi è una parola di origine greca che significa "restituzione, conclusione").
Il periodo ipotetico si divide in tre tipi: realtà, possibilità, irrealtà.
1° tipo: della oggettività o della realtà
Si ha quando ci limitiamo a registrare l'ipotesi come un fatto oggettivo, reale, sicuro:
- Se vieni mi fai piacere (= vieni, mi fai piacere).
- Corri se vuoi arrivare in tempo (= vuoi arrivare in tempo: corri).
I modi sono: l'indicativo per la protasi (se vieni, se vuoi), l'indicativo o l'imperativo per l'apodosi (mi fai piacere, corri).
I modi sono: il congiuntivo per la protasi (Se tu venissi), il condizionale per l'apodosi (mi faresti piacere).
I modi sono: il congiuntivo per la protasi (Se tu fossi venuto), il condizionale per l'apodosi (mi avresti trovato). Nell'uso familiare troviamo pure l'indicativo: Se venivi ti divertivi invece di Se tu fossi venuto ti saresti divertito.
2° tipo: delle eventualità o della possibilità
Si ha quando l'ipotesi è presentata come eventualmente possibile:
- Se tu venissi (e può darsi che tu venga) mi faresti piacere.
I modi sono: il congiuntivo per la protasi (Se tu venissi), il condizionale per l'apodosi (mi faresti piacere).
Capita spesso di sentire o di vedere scritto frasi come: Se verrebbe, mi farebbe piacere invece di Se venisse, mi farebbe piacere. È grave errore, in questi casi usare, il condizionale al posto del congiuntivo.
3° tipo: della irrealtà
Si ha quando l'ipotesi è considerata irreale, irrealizzabile, contraria alla realtà, illogica. Esempi:
- Se tu fossi venuto ieri (ma non sei venuto) mi avresti trovato.
- Se io tornassi bambino (ma non è possibile) sarei felice.
I modi sono: il congiuntivo per la protasi (Se tu fossi venuto), il condizionale per l'apodosi (mi avresti trovato). Nell'uso familiare troviamo pure l'indicativo: Se venivi ti divertivi invece di Se tu fossi venuto ti saresti divertito.