Cos'è:
Il pianoforte si diffuse tra il 1760 e il 1780. I compositori che ne realizzarono un linguaggio vero e proprio per questo strumento furono Mozart, Haydn e Clementi.
Ci furono concerti per pianoforte e orchestra, sonate per pianoforte solo o accompagnato da altri strumenti. In seguito nell'Ottocento altri compositori di maggior prestigio arricchirono il linguaggio pianistico e tra questi ricordiamo Beethoven, Chopin, Liszt mentre nel Novecento Debussy e Bartok.
Il pianoforte è costituito da una tastiera, una cassa, la cordiera, i pedali e la meccanica che è un congegno di leve che trasmette il moto dal tasto ai martelletti che battono le corde.
Quando si lascia il tasto, un meccanismo chiamato smorzatore si appoggia sulla corda bloccandone la vibrazione. Variando la pressione sul tasto, varia l’intensità del suono prodotto. Altre possibilità sono offerte dall'uso dei pedali.
Il pedale di risonanza fa sì che si sollevino tutti gli smorzatori dalle corde, lasciandole libere di vibrare per ottenere sonorità più ampie. Il pedale a una corda, invece, fa spostare leggermente tastiera e martelletti: in questo modo le corde vengono colpite solo parzialmente, e ne deriva un suono più elevato.