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Descrizione di un gatto oggettiva

Una semplice descrizione di un gatto realizzata in modo oggettivo, cioè senza aggiungere particolari tipici di chi dà il proprio parere.
Gatto

Quando si descrive un gatto così com'è, senza aggiungere particolari affettuosi, cioè quelli tipici nel rapporto tra animale e proprietario dell'animale, vuol dire che la descrizione è oggettiva.



Il gatto: descrizione oggettiva

Ecco la foto di un gatto, un animale che certamente conosci. Hai mai visto un gatto di notte?
Anche se il buio è completo, e tu non distingui l’animale, pure riesci a scorgere i suoi occhi che brillano nell'oscurità perché riflettono la luce come uno specchio. La pupilla è contrattile, cioè si dilata moltissimo per captare anche il minimo raggio di luce e si stringe a fessura quando la luce è troppo viva.
Grazie a questa pupilla il gatto vede anche con poca luce. Le stesse vibrisse, cioè i lunghi baffi che gli ornano il muso, sono importanti organi di senso che lo aiutano più degli occhi nell'oscurità.
Il corpo del gatto è coperto di pelo; se lo accarezzi lo senti morbido e caldo. Anche le quattro zampette sono coperte di pelo e sembrano inoffensive; sotto il pelo, però, in speciali ripari, nascondono unghie robuste, gli artigli.
Se osservi la zampa del gatto noterai che è formata da cuscinetti carnosi che rendono silenzioso e flessuoso il suo passo; gli artigli retrattili di cui dispone servono per dare la caccia ai topi e per la difesa.
Hai mai guardato attentamente la sua dentatura? I canini sono molto sviluppati, adatti a lacerare la carne. Il gatto infatti è un carnivoro.



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