di Giacomo Leopardi
Analisi del testo:
Forma metrica: Canzone libera. Cinque strofe di 11 versi ciascuna, tutte comincianti con un settenario e chiuse da una coppia di endecasillabi a rima baciata
L’opera è del 1823. Pare essere un doloroso addio alle illusioni che rivelano la loro inconsistenza nel contrasto tra l'immaginazione e la realtà; soprattutto è un addio alla illusione più importante e più carica di significati e di valore per la vita umana, l'amore, perché questo scatena speranze vane ; e se le illusioni sembrano assurde in confronto alla ragione, tuttavia sono l'unica realtà dello spirito umano quando questo si allontana dalla realtà contingente e quotidiana che riguarda l'individuo nella sua veste sociale rifugiandosi inevitabilmente in se stesso per meglio resistere alle delusioni.
La donna a cui il poeta rivolge il suo inno non è una donna terrena. Il poeta può desiderarla solo in una astrattezza perché non appartiene alla realtà di questo mondo.
Analisi del testo:
Forma metrica: Canzone libera. Cinque strofe di 11 versi ciascuna, tutte comincianti con un settenario e chiuse da una coppia di endecasillabi a rima baciata
L’opera è del 1823. Pare essere un doloroso addio alle illusioni che rivelano la loro inconsistenza nel contrasto tra l'immaginazione e la realtà; soprattutto è un addio alla illusione più importante e più carica di significati e di valore per la vita umana, l'amore, perché questo scatena speranze vane ; e se le illusioni sembrano assurde in confronto alla ragione, tuttavia sono l'unica realtà dello spirito umano quando questo si allontana dalla realtà contingente e quotidiana che riguarda l'individuo nella sua veste sociale rifugiandosi inevitabilmente in se stesso per meglio resistere alle delusioni.
La donna a cui il poeta rivolge il suo inno non è una donna terrena. Il poeta può desiderarla solo in una astrattezza perché non appartiene alla realtà di questo mondo.