Elenco di parolacce, bestemmie, insulti nel dialetto Barese.
'mbam: Infame. Colui che racconta fatti altrui che sarebbe meglio invece nascondere.
'mbamon: Infamone. Ancor più grave di " 'mbam".
'mbamacchion: Infamacchione. A differenza dei precedenti qui è detto spesso in senso affettuoso.
'mbestat: Impastato (?). Usato in vari contesti, rappresenta un insulto polivalente.
'nghjemmon: Ottuso, bloccato. A differenza della etimologia, il termine ha valenza generica.
Cagammèrd: Uomo dalle comuni funzioni espletorie. La sfumatura offensiva indica un soggetto inetto, di scarsa volontà o, raramente, poco coraggioso.
Calandron: Calderone (?). Giovane poco sveglio, simile a "Calascion".
Calascion: Tontolone. Dicesi prettamente di ragazzo molto alto ma altrettanto stolto.
Capacchion: Uomo dalla testa grossa. Uomo parecchio stupido o, più propriamente, parecchio testardo.
Chèp d chiumm: Testa di piombo. Ragazzo testardo o sciocco.
Chin d serchje: Testa di sudiciume. Rivolto a persone incompetenti e di scarso comprendonio.
Chin d siv: Testa piena di grasso equino, propriamente detto sego. Insulto da rivolgere a persone viscide o non affidabili.
Ciò-Ciò: Suono onomatopeico. Persona di molte parole e pochi fatti; ragazzo non propriamente sveglio.
Faccje d pizz: Faccia di organo genitale maschile. A volte usato in senso affettuoso, più spesso in maniera burbera.
Faccje d ciol: Faccia di organo genitale maschile. Mai usato in senso affettuoso, ma altamente offensivo.
Faccje d trè d mazz: Faccia del tre di bastoni. Insulto rivolta a persona non bellissime, dalle fattezze simili a quelle della carta da gioco napoletana.
Lurd: Lordo. Similmente al femminile "Lord" indica un uomo poco pulito o dai comportamenti non certo dignitosi.
Lurdacchion: Molto lordo. Si noti l'apofonia con il femminile "Lord".
Magghiat: Testa di ferro (?). Insulto generico dalla difficile etimologia.
Magghiaton: Grossa testa di ferro (?). Più pesante di "Magghiat".
Maladesegrazjedegghiavè: Che tu possa avere una disgrazia. Malaugurio, pronunciato tutto d'un fiato, più che insulto; si noti l'uso del latinismo "mala" per "cattiva".
Malanovedigghiavè: Che tu possa ricevere una brutta notizia. Malaugurio più che insulto, si noti l'uso del latinismo "nova" inteso come "notizia".
Malanovedigghiavè-diavel: Che il diavolo possa ricevere una brutta notizia; che tu, uomo diabolico, possa ricevere una brutta notizia. Nel primo caso l'aggiunta "diavel" viene posta qualora ci si renda conto che l'insulto è troppo cattivo; in tal modo non viene indirizzato all'interlocutore ma al diavolo. Nel secondo caso la parola "diavel" viene aggiunta per peggiorare la situazione della persona a cui ci si riferisce.
Milamurt ca tin: Sia maledetta tutta la stirpe, inclusi i parenti di secondo grado, che ti ha generato.
Insulto ancor più pesante di "Murt ca tin".
Muèzzecalacirt: Colui che morde le lucertole. Persona astuta di cui è bene non fidarsi completamente.
Murt ca tin: Sia maledetta la stirpe che ti ha generato. Insulto pesante, spesso usato anche come intercalare.
Recchje d gomm: Orecchie di gomma. Usato talvolta in senso affettuoso, dicesi prettamente di chi ha le orecchie a sventola.
Stramilamurt ca tin: Sia maledetta tulla la stirpe, inclusi parenti, prozii e trisavoli, che ti ha generato. Insulto pesantissimo.
Trmon: Masturbazione maschile. Di difficile collegamento col significato stretto, intende un ragazzo abbastanza stolto.
Uàuà: Suono onomatopeico inerente al continuo fluire di parole. Indica una persona di molte parole ma di pochi fatti.
Vaiass: Barbaro, persona capace di alzare caos. Insulto rivolto a chi appare poco fine e dai comportamenti non certo signorili.
Bzocc: Ipocrita donna di chiesa. Rivolto principalmente alle signore, spesso zitelle, che si recano alla funzione religiosa con il solo scopo di guardare gli abiti che indossano le altre.
Ciaciè: Chiacchierona. Dicesi affettuosamente di ragazza loquace.
Lvrè: Livrea. Nessuno ha mai capito cosa abbiano in comune una poco di buono e il manto degli animali.
Lord: Lorda. Donna poco incline alla pulizia o, più spesso, incline a rapporti sessuali poco ortodossi.
Scassat: Scassata. Ragazza o più propriamente donna dai focosi e numerosi precedenti sessuali.
Scofanat: Larga come un cofano. Donna dai larghi fianchi o, più propriamente, ragazza ingrassata in poco tempo.
Sgaglje: Sgallettata (?). Ragazza giovane un po' frivola.
Trozzl: Trottola (?). Ragazza capace di girare da una relazzione all'altra.
Vrèttel: Da bettola (?). Ragazza poco pudica o parecchio sudicia nei rapporti interpersonali.
'mbam: Infame. Colui che racconta fatti altrui che sarebbe meglio invece nascondere.
'mbamon: Infamone. Ancor più grave di " 'mbam".
'mbamacchion: Infamacchione. A differenza dei precedenti qui è detto spesso in senso affettuoso.
'mbestat: Impastato (?). Usato in vari contesti, rappresenta un insulto polivalente.
'nghjemmon: Ottuso, bloccato. A differenza della etimologia, il termine ha valenza generica.
Cagammèrd: Uomo dalle comuni funzioni espletorie. La sfumatura offensiva indica un soggetto inetto, di scarsa volontà o, raramente, poco coraggioso.
Calandron: Calderone (?). Giovane poco sveglio, simile a "Calascion".
Calascion: Tontolone. Dicesi prettamente di ragazzo molto alto ma altrettanto stolto.
Capacchion: Uomo dalla testa grossa. Uomo parecchio stupido o, più propriamente, parecchio testardo.
Chèp d chiumm: Testa di piombo. Ragazzo testardo o sciocco.
Chin d serchje: Testa di sudiciume. Rivolto a persone incompetenti e di scarso comprendonio.
Chin d siv: Testa piena di grasso equino, propriamente detto sego. Insulto da rivolgere a persone viscide o non affidabili.
Ciò-Ciò: Suono onomatopeico. Persona di molte parole e pochi fatti; ragazzo non propriamente sveglio.
Faccje d pizz: Faccia di organo genitale maschile. A volte usato in senso affettuoso, più spesso in maniera burbera.
Faccje d ciol: Faccia di organo genitale maschile. Mai usato in senso affettuoso, ma altamente offensivo.
Faccje d trè d mazz: Faccia del tre di bastoni. Insulto rivolta a persona non bellissime, dalle fattezze simili a quelle della carta da gioco napoletana.
Lurd: Lordo. Similmente al femminile "Lord" indica un uomo poco pulito o dai comportamenti non certo dignitosi.
Lurdacchion: Molto lordo. Si noti l'apofonia con il femminile "Lord".
Magghiat: Testa di ferro (?). Insulto generico dalla difficile etimologia.
Magghiaton: Grossa testa di ferro (?). Più pesante di "Magghiat".
Maladesegrazjedegghiavè: Che tu possa avere una disgrazia. Malaugurio, pronunciato tutto d'un fiato, più che insulto; si noti l'uso del latinismo "mala" per "cattiva".
Malanovedigghiavè: Che tu possa ricevere una brutta notizia. Malaugurio più che insulto, si noti l'uso del latinismo "nova" inteso come "notizia".
Malanovedigghiavè-diavel: Che il diavolo possa ricevere una brutta notizia; che tu, uomo diabolico, possa ricevere una brutta notizia. Nel primo caso l'aggiunta "diavel" viene posta qualora ci si renda conto che l'insulto è troppo cattivo; in tal modo non viene indirizzato all'interlocutore ma al diavolo. Nel secondo caso la parola "diavel" viene aggiunta per peggiorare la situazione della persona a cui ci si riferisce.
Milamurt ca tin: Sia maledetta tutta la stirpe, inclusi i parenti di secondo grado, che ti ha generato.
Insulto ancor più pesante di "Murt ca tin".
Muèzzecalacirt: Colui che morde le lucertole. Persona astuta di cui è bene non fidarsi completamente.
Murt ca tin: Sia maledetta la stirpe che ti ha generato. Insulto pesante, spesso usato anche come intercalare.
Recchje d gomm: Orecchie di gomma. Usato talvolta in senso affettuoso, dicesi prettamente di chi ha le orecchie a sventola.
Stramilamurt ca tin: Sia maledetta tulla la stirpe, inclusi parenti, prozii e trisavoli, che ti ha generato. Insulto pesantissimo.
Trmon: Masturbazione maschile. Di difficile collegamento col significato stretto, intende un ragazzo abbastanza stolto.
Uàuà: Suono onomatopeico inerente al continuo fluire di parole. Indica una persona di molte parole ma di pochi fatti.
Vaiass: Barbaro, persona capace di alzare caos. Insulto rivolto a chi appare poco fine e dai comportamenti non certo signorili.
INSULTI TIPICAMENTE FEMMINILI
Bzocc: Ipocrita donna di chiesa. Rivolto principalmente alle signore, spesso zitelle, che si recano alla funzione religiosa con il solo scopo di guardare gli abiti che indossano le altre.
Ciaciè: Chiacchierona. Dicesi affettuosamente di ragazza loquace.
Lvrè: Livrea. Nessuno ha mai capito cosa abbiano in comune una poco di buono e il manto degli animali.
Lord: Lorda. Donna poco incline alla pulizia o, più spesso, incline a rapporti sessuali poco ortodossi.
Scassat: Scassata. Ragazza o più propriamente donna dai focosi e numerosi precedenti sessuali.
Scofanat: Larga come un cofano. Donna dai larghi fianchi o, più propriamente, ragazza ingrassata in poco tempo.
Sgaglje: Sgallettata (?). Ragazza giovane un po' frivola.
Trozzl: Trottola (?). Ragazza capace di girare da una relazzione all'altra.
Vrèttel: Da bettola (?). Ragazza poco pudica o parecchio sudicia nei rapporti interpersonali.