di Giacomo Leopardi
Spiegazione:
I temi centrali dell'opera sono la guerra come unico strumento di reazione ad una situazione di sottomissione e quello del timore manifestato dall'Italia che non reagisce alla dominazione straniera. Attorno ad essi troviamo una serie di altri temi collegati; l’uso marcato di figure retoriche da alla canzone uno stile alto. Il tema del timore e della mancata reazione da parte del popolo italiano viene espresso mediante l’uso di una metafora sulla quale è costruita gran parte dell’opera: l’Italia è paragonata ad una donna oramai diventata schiava che, non reagisce alle violenze ad essa inflitte. Fa riferimenti a fatti storici, in particolar modo alle guerre che hanno permesso ai popoli di
riottenere la loro libertà. I temi fondamentali sono espressi con uno stile ed una lingua “difficile” e lontani dalla tradizione petrarchesca, sono quelli civili e patriottici, e quello della diversità dell’uomo e del mondo tra la gloriosa antichità e la poco onorata modernità. In particolare quest’ultimo tema è esplicito nel paragone fra la morte dei giovani italiani durante la campagna napoleonica in Russia (morte priva di scopo in quanto affrontata non per la patria ma per “altra gente”) e la morte dei giovani greci alle Termopili; egli qui intende rievocare il canto di Simonide di Ceo.
Dopo l'incontro col Giordani, Leopardi sembra prendere parte alla vita politica presente, anche se non vi partecipa direttamente, ma dimostra un ideale patriottico. Insiste molto, specie in “Ad Angelo Mai”, sul contrasto fra il passato e presente, il primo esaltato il secondo invece condannato (Angelo Mai con le sue scoperte filologiche fa rivivere i tempi gloriosi del Rinascimento, le opere di Dante e Petrarca, Ariosto, Tasso e Alfieri).
Attraverso questo componimento intendeva risvegliare gli animi patriottici oramai assopiti degli italiani i quali erano sottomessi da nord a sud dall'invasore straniero; voleva accendere nei cuori degli italiani un forte amor di patria portandoli a combattere per l’indipendenza dell’amata patria. Inoltre il poeta esalta il passato glorioso dell’Italia e di Roma la quale conquistò e sottomise la maggior parte del mondo allora conosciuto, egli invidia e ammira il forte amor di patria che animava lo spirito dei romani i quali sacrificavano la vita per dar lustro alla patria.