Tema Svolto: Nonostante i duri colpi inferti dalle forze dell'ordine e dalla Magistratura alle organizzazioni della grande criminalità, quest'ultima continua a rappresentare una emergenza sociale, soprattutto in alcune regioni del Mezziogiorno del nostro Paese. Approfondisci l'argomento puntualizzando sul rapporto tra Stato e Mafia in positivo e in negativo.
Per criminalità organizzata s’intende la pratica di attività illegali gestite da un gruppo di persone in una specifica area geografica anche se la loro influenza è ben più ampia e può estendersi sia a livello nazionale che internazionale. Nell'Italia del sud si è diffuso questo fenomeno favorito dai problemi economici e sociali tipico di queste regione ovvero l’analfabetismo, la povertà, la crisi dell’agricoltura, scarso sviluppo industriale, l’inefficienza dell’amministrazione pubblica e lo stretto rapporto tra politica e mafia che hanno caratterizzato Cosa nostra in Sicilia, la camorra a Napoli, la ‘ndrangheta in Calabria e la sacra corona unita in Puglia. Le organizzazioni mafiose sono potenti organizzazioni con una struttura di tipo piramidale, nel senso che vi sono gerarchie ben precise e da rispettare. Al vertice sta la cosiddetta cupola, formato da un gruppo che dirige le operazioni, ed una base distribuita sul territorio (le cosche, le famiglie, i clan), con più capi locali, che le esegue.
Ciascun componente deve rispettare una serie di leggi ferree, la prima e più importante delle quali è l’omertà, cioè l’obbligo, pena l’eliminazione fisica, di non rivelare mai, neanche in caso di fermo da parte delle forze dell’ordine o di minaccia alcuna informazione riguardo l’identità, rifugi o piani segreti dell’organizzazione e di coloro che ne fanno parte. Stessa sorte anche per i cittadini onesti che si trovano come spettatori di un omicidio; essi devono tenersi tutto per se se vogliono continuare a vivere serenamente.
Le attività principali delle grande organizzazioni della criminalità sono la droga, la prostituzione, il gioco d’azzardo, la ricettazione, il racket, gli appalti pubblici, i sequestri di persona, il traffico d’armi, il riciclaggio di denaro sporco.
Inizialmente, negli anni Sessanta, la mafia che era più che altro costituita da bande, si occupava della vendita illegale di sigaretta, che allora erano un vero e proprio boom commerciale Con il passare del tempo, grazie alla droga gli scenari si sono estesi agli appalti e alle forniture pubbliche, sino a finanziare operazioni lecite per riciclare i soldi sporchi, in questo modo hanno combattuto lo stato dall'interno senza che questi se ne accorgesse, o forse senza che questi ha opposto alcuna resistenza. In effetti, molti di questi non hanno potuto o voluto respingere le ingenti somme di denaro (le cosiddette tangenti o bustarelle) ed i favori prospettati dalla mafia in cambio della concezione di appalti, licenze, facilitazioni burocratiche, ecc. E così la mafia è diventata sempre più forte approfittando della debolezza dello stato e della complicità di alcuni funzionari politici.
Per fortuna che esistono anche le persone che non si abbassano ai livelli della corruzione, che hanno dignità e che lottano per i loro giusti ideali anche a costo della vita, aiutati nelle indagini dai pentiti, cioè ex affiliati alla mafia, che una volta arrestati, hanno deciso di collaborare con la magistratura in cambio di pene meno severe e di protezione per se stessi e per le relative famiglie. Questo modo di agire ha senz'altro inferto un duro colpo al rapporto tra stato e mafia. Dua magistrati hanno pagato con la vita il sogno di mettere fine alla mafia e sono Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, uccisi insieme alle scorte uccisi barbaramente nel corso di due attentati mafiosi attuati in rapida successione di tempo. La loro morte non è stata inutile difatti la popolazione indignata si è finalmente resa conto che lo stato deve eliminare la mafia ad ogni costo e si batte tutt'ora oggi per mettere un bastone fra le ruote alle organizzazioni mafiose. Di recente nei giornali si sente parlare di capi clan arrestati, ma l’elenco è veramente lungo e probabilmente dovrebbe essere aggiornato dato che i mafiosi di un tempo sono diventati vecchi ed i loro figli avranno ereditato la stessa attività criminale del padre. A mio parere, anche se è brutto dirlo ed anche pensarlo, la mafia continua ad essere all'interno dello stato, altrimenti non mi spiegherei perché vi sono strutture pienamente funzionanti ma abbandonate come quelle ospedaliere e quelle legate alle fonti rinnovabili. Se un tempo la mafia era dal grilletto facile adesso invece preferisce non sporcarsi le mani e fare investimenti sicuri nelle opere pubbliche, il tutto a svantaggio dei cittadini onesti.
Per criminalità organizzata s’intende la pratica di attività illegali gestite da un gruppo di persone in una specifica area geografica anche se la loro influenza è ben più ampia e può estendersi sia a livello nazionale che internazionale. Nell'Italia del sud si è diffuso questo fenomeno favorito dai problemi economici e sociali tipico di queste regione ovvero l’analfabetismo, la povertà, la crisi dell’agricoltura, scarso sviluppo industriale, l’inefficienza dell’amministrazione pubblica e lo stretto rapporto tra politica e mafia che hanno caratterizzato Cosa nostra in Sicilia, la camorra a Napoli, la ‘ndrangheta in Calabria e la sacra corona unita in Puglia. Le organizzazioni mafiose sono potenti organizzazioni con una struttura di tipo piramidale, nel senso che vi sono gerarchie ben precise e da rispettare. Al vertice sta la cosiddetta cupola, formato da un gruppo che dirige le operazioni, ed una base distribuita sul territorio (le cosche, le famiglie, i clan), con più capi locali, che le esegue.
Ciascun componente deve rispettare una serie di leggi ferree, la prima e più importante delle quali è l’omertà, cioè l’obbligo, pena l’eliminazione fisica, di non rivelare mai, neanche in caso di fermo da parte delle forze dell’ordine o di minaccia alcuna informazione riguardo l’identità, rifugi o piani segreti dell’organizzazione e di coloro che ne fanno parte. Stessa sorte anche per i cittadini onesti che si trovano come spettatori di un omicidio; essi devono tenersi tutto per se se vogliono continuare a vivere serenamente.
Le attività principali delle grande organizzazioni della criminalità sono la droga, la prostituzione, il gioco d’azzardo, la ricettazione, il racket, gli appalti pubblici, i sequestri di persona, il traffico d’armi, il riciclaggio di denaro sporco.
Inizialmente, negli anni Sessanta, la mafia che era più che altro costituita da bande, si occupava della vendita illegale di sigaretta, che allora erano un vero e proprio boom commerciale Con il passare del tempo, grazie alla droga gli scenari si sono estesi agli appalti e alle forniture pubbliche, sino a finanziare operazioni lecite per riciclare i soldi sporchi, in questo modo hanno combattuto lo stato dall'interno senza che questi se ne accorgesse, o forse senza che questi ha opposto alcuna resistenza. In effetti, molti di questi non hanno potuto o voluto respingere le ingenti somme di denaro (le cosiddette tangenti o bustarelle) ed i favori prospettati dalla mafia in cambio della concezione di appalti, licenze, facilitazioni burocratiche, ecc. E così la mafia è diventata sempre più forte approfittando della debolezza dello stato e della complicità di alcuni funzionari politici.
Per fortuna che esistono anche le persone che non si abbassano ai livelli della corruzione, che hanno dignità e che lottano per i loro giusti ideali anche a costo della vita, aiutati nelle indagini dai pentiti, cioè ex affiliati alla mafia, che una volta arrestati, hanno deciso di collaborare con la magistratura in cambio di pene meno severe e di protezione per se stessi e per le relative famiglie. Questo modo di agire ha senz'altro inferto un duro colpo al rapporto tra stato e mafia. Dua magistrati hanno pagato con la vita il sogno di mettere fine alla mafia e sono Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, uccisi insieme alle scorte uccisi barbaramente nel corso di due attentati mafiosi attuati in rapida successione di tempo. La loro morte non è stata inutile difatti la popolazione indignata si è finalmente resa conto che lo stato deve eliminare la mafia ad ogni costo e si batte tutt'ora oggi per mettere un bastone fra le ruote alle organizzazioni mafiose. Di recente nei giornali si sente parlare di capi clan arrestati, ma l’elenco è veramente lungo e probabilmente dovrebbe essere aggiornato dato che i mafiosi di un tempo sono diventati vecchi ed i loro figli avranno ereditato la stessa attività criminale del padre. A mio parere, anche se è brutto dirlo ed anche pensarlo, la mafia continua ad essere all'interno dello stato, altrimenti non mi spiegherei perché vi sono strutture pienamente funzionanti ma abbandonate come quelle ospedaliere e quelle legate alle fonti rinnovabili. Se un tempo la mafia era dal grilletto facile adesso invece preferisce non sporcarsi le mani e fare investimenti sicuri nelle opere pubbliche, il tutto a svantaggio dei cittadini onesti.