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Mappa concettuale: Leopardi, Opere 1° parte


Questo è uno schema riassuntivo sulle opere di Leopardi dal 1818 al 1830.
Dal 1819 al 1821: poetica del vago e dell'indefinito, ha una visione materialistica e meccanicista del mondo, è consapevole del vero e dell'infelicità umana; scrive 9 idilli tra cui L'infinito, Sera del dì di festa, Alla luna, Il sogno. Sono poesie sentimentali che nell'infelicità umana cercano uno spazio per l'immaginazione che plachi l'ansia di infinito insita nell'uomo.
Dal 1818-1823 scrive "Le canzoni", poesia filosofica i cui temi sono la modernità è decadenza e l'infelicità è condizione umana.
Dal 1824-1828 ha una crisi profonda e delusione, si interrompe la scrittura poetica, inizia per lui una riflessione filosofica, componimenti in prosa come le operette morali pubblicate nel 1827 in prosa satirica cioè tematiche serie in veste satira-ironica per comunicare le riflessioni filosofiche in modo quasi leggero con disillusione e con una visione materialistica dell'uomo e dell'universo.
Nel 1828, è il periodo Pisano, riprende la produzione poetica con "I canti" 1829-1830 che continuano la conversione filosofica e sperimentano nuove forme poetiche come A Silvia, Le ricordanze, Il passero solitario, Il canto di un pastore errante dell'Asia, La quiete dopo la tempesta e Il sabato del villaggio.




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