A se stesso, opera di Giacomo Leopardi del 1833 è il 4° dei 5 canti detti del ciclo di aspasia perché ispirati dall'infelice amore per Fanny Targioni Tozzoletti. Segna il momento della delusione perché spento ogni entusiasmo e speranza il poeta vuole recuperare il dominio di se e della propria razionalità. Si presenta come un monologo con il proprio cuore a cui il poeta chiede di non amare più perché non c'è niente per cui valga la pena di lottare e soffrire. La vita si presenta a Leopardi come un deserto in cui non c'è posto per i sentimenti per colpa della natura che è un potere malefico a danno dei viventi.
Fonte: Mapper-Mapper