Riassunto: Un pastore possedeva cento pecore, di queste novantanove erano buone ed obbedienti, mentre una sola era considerata cattiva e ribelle. Una sera come le altre, il pastore nel ricondurre le pecore all'ovile contò le pecore e si accorse che ne mancava una: era proprio quella cattiva che era riuscita a scappare.
Dopo essersi preso cura delle pecore buone chiudendole all'ovile, il pastore, si mise subito alla ricerca di quella cattiva. Si arrampicò su rocce e dirupi, attraversò i boschi e la chiamò nel tentativo di ricevere una risposta. Dopo tante ricerche, finalmente, udì il belato della pecora che giungeva da lontano, era proprio lei, la bestiola che si era smarrita. Il pastore se la mise in spalla e felice di non averla perduta per sempre la riportò nell'ovile insieme alle altre.
Spiegazione:
La spiegazione della parabola la diede Gesù stesso, che dopo aver finito di raccontarla aggiunse: "Io vi dico che vi sarà in cielo più festa per un peccatore pentito che non per novantanove giusti, i quali non hanno bisogno di far penitenza".
Questo significa che se una persona mantiene sempre un comportamento buono e gentile, non ci sarà nulla da meravigliarsi, ma se si riesce a far prevalere il senso buono su una persona che ha commesso un atto cattivo, allora questa sì che è una conquista e quindi un qualcosa di cui ci può vantare e andarne fieri. Il figlio buono può comunque trarne insegnamento, cioè se qualora dovesse anche lui commettere un errore sa già che verrà perdonato, perché Dio perdona tutti.