Il canone egizio considera le misure oggettive del corpo inserite però in uno schema soggettivo di rinuncia al movimento naturale, di un sistema bidimensionale, con la negazione della 3° dimensione. Privilegia la linea di contorno, Lo scopo del canone egizio è quello di seguire un modello ideale riproducibile secondo schemi geometrici e costanti e tramandabili. Imposta prima un reticolo di quadretti e ad ogni quadretto corrisponde la posizione di un particolare della figura. Comprende più sistemi di suddivisione della figura sempre in molte parti. L'unità modulare è il dito medio o il piede (3 volte il dito medio). Nel canone primitivo la figura è divisa in 18 parti verticalmente, nel canone tardo la figura è divisa in 22 parti verticalmente.
Fonte: Mapper-Mapper