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Uomini primitivi: abitazioni, scoperte, lavoro


Oggi gli uomini abitano in case sicure e resistenti per proteggersi dalla pioggia, dal freddo, dal caldo e dai pericoli. Per spostarsi usano mezzi di trasporto come l'automobile, il treno e l'aereo. Indossano abiti di tessuto diverso a seconda del clima e delle stagioni. Sono capaci di creare passaggi traforando monti ed attraversare tutti i mari del mondo.
Ma tutto questo una volta non era possibile, gli uomini vivevano assai diversamente da adesso: si cibavano di frutti o di radici degli alberi, si difendevano dalle bestie feroci usando bastoni e sassi appuntiti oppure rifugiandosi nelle caverne o arrampicandosi sugli alberi. Spinti dalla fame erano gli uomini primitivi stessi ad assalire le belve per ucciderle e mangiare le carni, mentre le pelli anziché buttarle le utilizzavano come vestiario per ripararsi dalle intemperie.

Le abitazioni
Gli animali da cui dovevano difendersi e combattere per cibarsi e vestirsi erano spesso di grandi dimensioni, forti e feroci, ma gli uomini primitivi per quanto fossero rozzi erano dotati di intelligenza pertanto erano in grado di capire che le caverne erano un ottimo rifugio, ma non essendocene una nelle vicinanze potevano anche costruirselo da solo il riparo, costruivano infatti le capanne fatte di tronchi, alberi e fango. Certi animali mettevano terrore nonostante essi si trovavano dentro caverne e capanne e per questo pensarono di spostare le loro abitazioni sopra tronchi piantati nelle acque dei laghi, vicino alle rive che poi raggiungevano mediante un ponticello o una imbarcazione rozza ottenuta scavando un tronco.

La caccia nell'età della pietra
Non potevano mica affrontare gli animali a mani nude, e come già detto gli uomini primitivi erano in possesso di una grande intelligenza che migliorava sempre di più col passare del tempo, infatti costruirono armi sempre più potenti per uccider egli animali, Spezzarono le pietre per renderle più aguzze e taglienti. Legando le schegge e rametti resistenti e flessibili ottennero delle lance.
Più tardi impararono a lisciare i loro strumenti contro grosse pietre dure, ottenendo scuri e coltelli per tagliare tronchi, le carni e ripulire le pelli.
Dopo l'intelligenza possedevano un'altra dote: l'astuzia. Diventati astuti, attirarono le belve nelle trappole per bloccarle in qualche modo e colpirle con lance e frecce scagliate dagli archi, in questo modo poterono cacciare senza particolari rischi dovuta alla caccia corpo a corpo.

La scoperta del fuoco
Durante un temporale un fulmine cadde e colpì il bosco, incendiandolo. Gli uomini primitivi scapparono spaventati perché erano una cosa nuova per loro ma quando si accorsero che la fiamma andava a calare, si avvicinarono ad essa ed accostarono altri rami per alimentarla, si accorsero che scaldava come il sole. La scoperta del fuoco fu di vitale importanza perché permetteva di difendersi dalle belve feroci, dal freddo, dal buio ed inoltre permetteva di cuocere le carni. Impararono anche ad accenderlo da soli il fuoco per causalità: battendo una pietra sopra l'altra per ottenere schegge taglienti, videro sprizzare delle scintille, capaci di appiccare il fuoco all'erba secca.

I lavori degli uomini primitivi


La pesca
Quando gli alberi non avevano più frutta e quando non si riusciva a trovare animali da cacciare, gli uomini primitivi si resero conto che per sfamarsi dovevano pensare a qualche altra cosa. Allora iniziarono a praticare la pesca. Inizialmente per pescare entravano anche loro nell'acqua nel tentativo difficile di colpirli usando lance e frecce ma questo comportava più uno spreco di tempo che altro ma poi tentarono di catturarli con l'astuzia: infilando del cibo in un pezzetto di metallo ricurvo, al quale i pesci, ghiotti, restavano attaccati. Gli uomini primitivi, che già usavano le imbarcazioni per recarsi sulle palafitte (case sul acqua), si servirono di esse per catturare i pesci.

I metalli
Gli uomini primitivi osservarono che alcune pietre, poste intorno al fuoco, si rammollivano e si liquefacevano; poi, raffreddandosi, si indurivano nuovamente. Erano pietre che contenevano il rame, una materia che si lavorava più facilmente della pietra. Col rame costruirono vasi, frecce e numerosi altri utensili. In seguito impararono a fondere lo stagno e a mescolarlo col rame, ottenendo il bronzo, col quale poterono costruire armi robuste. Infine conobbero il ferrom che permise loro di preparare asce per abbattere gli alberi, armi taglienti, strumenti per confezionare vesti e per coltivare la terra.

La pastorizia
Nonostante il perfezionamento delle armi e della tecnica di uccisione degli animali, praticare la caccia rimaneva comunque una pratica pericolosa. Anche se la maggior parte degli animali erano forte e feroce oppure terrorizzata che scappava alla sola vista dell'uomo, ne esistevano altre specie più miti che si lasciavano avvicinare ed erano le pecore, i cani, i cavalli, le mucche e gli asini.
Allevando gli animali l'uomo riuscì a trarne parecchi benefici, dalle pecore ottenne lana e pelli per ripararsi dal freddo, il latte, il formaggio e le carni per sfamarsi mentre i cani che non li mangiavano nemmeno allora da cacciatori divennero pastori e tenevano a bada le pecore.

L'agricoltura
Prima avevamo detto che l'uomo iniziò a pescare perché non riusciva nemmeno a trovare frutti negli alberi, ma questo perché non era la loro stagione di maturazione. Col tempo l'uomo osservò che certi frutti potevano essere raccolti nei medesimi luoghi ogni anno, Notò pure che da un seme, posto nella terra, nasceva una pianta simile a quella su cui era maturato il seme.
Allora pose nella terra i semi delle piante che potevano sfamarlo: ebbero vita i raccolti di grano, di olive e d'uva. Macinando i chicchi di grano, ottennero la farina e, con essa il pane. Gli attrezzi agricoli costruiti coi metalli aiutarono gli uomini ad avere molti frutti della terra con minore fatica.

La tribù ed i villaggi
Inizialmente gli uomini vivevano in modo piuttosto isolato, poi capirono che da soli non potevano difendersi dalle belve ed iniziarono a vivere tutti insieme. Nacquero le tribù, che abitavano nel proprio villaggio, dovevano obbedire agli ordini di un capo scelto tra i più forti e coraggiosi o fra i più saggi.

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