Il neoclassicismo in letteratura usa un linguaggio vicino ai classici greci e latini, è artefatto e lontano da quello in uso. Riflette la classicità di Vittorio Alfieri che ambientò le tragedie nel mondo antico. Ha come massimo esponente italiano lo scrittore Vincenzo Monti che tradusse nel 1810 in endecasillabi sciolti, cioè non uniti in strofe, né legati dalla rima. In Italia il centro del classicismo fu Milano dove lavorava lo scultore Antonio Canova. Ancora in Italia Ugo Foscolo scrisse nel 1802 le Ultime lettere di Jacopo Ortis (preromanticismo), scrisse due odi neoclassiche, nel 1799 A Luigia Pallavicini caduta da cavallo, nel 1802 All'amica risanata e Le grazie. Il neoclassicismo in letteratura segue principi di armonia, equilibrio, compostezza, proporzione e serenità e ha queste caratteristiche: rifiuto dell'arte barocca, movimento teorico per il bello ideale, riscoperta dei valori morali della romanità con David e gli intellettuali della rivoluzione francese, immagine del potere imperiale di Napoleone, movimenti di gusto applicato a tutto.
Fonte: Mapper-Mapper