Riassunto:
Ettore è il principe di Troia, che combatte valorosamente in guerra e diventa l’eroe di Troia; però combatte violentemente soltanto per salvare la sua patria assediata, alla quale è molto fedele, ma lui non ama la guerra e non aspira alla gloria, combatte solo per necessità.
Ettore è figlio di Priamo, re di troia, ed Ecuba ed è fratello di Paride.
Durante la guerra di Troia uccide molti soldati achei e quando si presenta Menelao per combattere con Paride, che gli aveva rubato Elena, Ettore difende il fratello e uccide Menelao.
Poi quando Patroclo, indossando l’armatura di Achille, semina panico nel campo troiano, tutti i soldati si tirano indietro impauriti, mentre Ettore non molla e con l’aiuto degli Dèi riesce ad uccidere Patroclo. Allora Achille, addolorato dalla morte del suo caro amico, giura ad Ettore vendetta e infatti così fu: Ettore e Achille si affrontano in un duello spietato all’ultimo sangue. Però Achille ha la meglio su Ettore e lo uccide rimproverandolo per quello che ha fatto a Patroclo. La storia di questo principe troiano è triste perché morì giovane lasciando la sua patria e la sua famiglia, ai quali teneva molto.
Descrizione fisica: dell'aspetto fisico di Ettore se ne parla poco ma sappiamo che era imponente, quasi fosse un gigante (un suo soprannome deriva da una città dove vivevano tali creature). I suoi capelli erano di colore nero e li portava lunghi sulla nuca e corti sulla fronte, era sbarbato. Era agile e veloce nello schivare ogni lancia che gli veniva sferrata contro, era più veloce di Achille nella corsa. Indossava un gonnellino e orecchini d'oro.
Descrizione caratteriale: era un uomo di cuore, compassionevole e valoroso ma anche in grado di onorare i nemici. Era un tipo coraggioso ma a volte indietreggiava di fronte al nemico e doveva essere spronato. Si batteva senza usare strumenti magici e senza l'assistenza degli dei e per questo viene considerato l'eroe per eccellenza. Non amava rispondere alle domande che gli si ponevano durante le battaglia e nemmeno agli sproni, però era abilissimo con le parole e le usava nei momenti di calma. Quando combatteva non temeva di morire e non gli importava della vita, ma non lo faceva per cercare fama eterna in quanto era già visto come modello dai troiani e lui lo sapeva bene. Il motivo per cui lottava, nonostante lui non volesse, è che non voleva essere considerato un codardo.