Spiega cos'è lo stato islamico e il motivo per cui tanti ragazzi, anche occidentali, stanno aderendo alla sua causa.
Tema svolto:
Il terrorismo è una forma di lotta politica basata sulla violenza e l'oppressione rivolta alle popolazioni innocenti per creare un clima di terrore nel mondo. Recentemente il terrorismo ha assunto varie forme ma quella più comune ed attuale è basata sul concetto di "guerra di religione", in realtà la religione centra ben poco perché il più delle volte è l'economia ad influenzarle. Quando si parla di terrorismo, la prima cosa che viene in mente è Al-Qaida, un movimento islamista terroristico nato nel 1989 che è stato guidato dal miliardario saudita Osama Bin Laden fino alla sua morte, mentre adesso sulle stesse basi abbiamo l'ISIS.
L'Isis, altrimenti noto come stato islamico, è un'organizzazione politica e militare che ha come obiettivo quello di cancellare gli attuali confini che separano lo stato Islamico da Siria ed Iraq.
A seconda dello stato di cui si parla, può avere un nome diverso, ma negli ultimi tempi è diventato tristemente famoso in tutti i Paesi sviluppati e che lottano contro qualunque forma di violenza (come le nazioni dell'UE o gli USA).
Particolari nemici dell'Isis sono il Regno Unito e gli Stati uniti, Paesi che infatti hanno perso dei cittadini, poiché simbolicamente decapitati da questa organizzazione. Essenzialmente l'Isis, come gli altri gruppi parte del jihadismo internazionale, vede come nemici principali, oltre alla civiltà occidentale in sè, anche gli islamici non fondamentalisti e non aderenti al sunnismo, considerandoli come "infedeli". Non a caso, questi gruppi sostengono la caduta di tutti gli stati retti dall'Islam moderato, come la la Siria, e quelli basati sull'Islam sciita, come l'Iran e l'attuale Iraq.
Ultimamente in Iraq e in Siria, l'ISIS si è macchiata di enormi crimini: verso gli Yazidi e i cristiani, è in corso una persecuzione spietata da parte degli islamisti, tanto che sempre più esponenti di queste comunità religiose sono costrette alla fuga dal paese. Ultimamente nella città di Mossul, le case dei cristiani sono state marchiate da parte dei miliziani occupanti, gli sono state tolte le scorte di cibo e d'acqua, e infine il Califfato ha proclamato un'ultimatum: tutti devono convertirsi all'Islam, in caso contrario saranno cacciati da Mosul o sterminati.
Ha fatto molta notizia l'attentato da parte dell'Isis, alla sede di Charlie Hebdo. E' stato un attacco terroristico avvenuto il 7 gennaio 2015 contro la sede del giornale satirico Charlie Hebdo, a Parigi. A causa di quest'attentato sono morte dodici persone. Il motivo è stata una sorta di vendetta nei confronti di Charlie Hebdo che nel 2006 aveva ripubblicato una serie di caricature di Maometto, che già in passato avevano scatenato forti proteste; anche nel 2011 aveva realizzato vignette satiriche su Maometto. In questo caso il giornale satirico ha evidentemente esagerato con la satira. Questo contrasto è stato fatto passare come un normale diritto di parola, ma per quanto siano state esagerate le loro provocazioni, l'omicidio di quei vignettisti non si può ritenere in alcun modo giustificato.
Nello stesso anno, 13 novembre 2015, ritornano gli attentati in Francia, nel teatro Bataclan di Parigi, dove vi era il tutto esaurito per un concerto rock di un famoso gruppo americano. Erano giovani col volto scoperto e armati di fucili a pompa, cinture esplosive e kalshnikov hanno ucciso persone a caso in nome di Allah e per la Siria. Si parla di un complessivo di 129 morti e molti feriti, sono state uccise persone anche più distanti dal teatro, ma è qui che è avvenuta una vera e propria carneficina.
Nonostante le violenze e le crudeltà di cui l'Isis si rende artefice sono sempre di più i giovani che vi aderiscono, anche se nati e cresciuti in nazioni come la nostra. Gli psicologi pensano sia dovuto alla mancanza di regole che caratterizza la nostra società e che spinge i giovani a cercare qualcosa che li controlli, e qualcosa in cui credere, quando ormai nessuno ha più fiducia in niente.
Proprio per questi motivi l'Isis sta spopolando, e non passa quasi giorno senza che si senta parlare di qualche atto di violenza, o qualche guerriglia da esso provocato.
Nonostante si sia parlato di possibili attentati anche in Italia, più precisamente Roma e quindi il Colosseo e anche il papa, io non la definirei una minaccia, perché da qui a capire che tipo di minaccia sia non è affatto semplice. I media purtroppo strumentalizzano le notizie perché lo stato vuole questo, per cui è difficile capire quale sia il rischio concreto per l'Italia.
Penso che questa corrente fondamentalista non sia altro che il risultato di anni e anni di imperfetto pseudo-colonialismo da parte degli Stati Uniti e perché no anche di noi Europei che una volta ogni tanto potremmo farci gli affarucci nostri.