Testo:
I' doto voi del mese di gennaiocorte con fuochi di salette accese,
camere e letta d'ogni bello arnese,
lenzuol di seta e copertoi di vaio,
treggea, confetti e mescere a razzaio,
vestiti di doagio e di racese;
e 'n questo modo stare alle difese,
muova scirocco, garbino e rovaio;
uscir di fuor alcuna volta il giorno,
gittando della neve bella e bianca
alle donzelle che saran d'attorno;
e, quando la compagna fosse stanca,
a questa corte facciasi ritorno,
e sí riposi la brigata franca.
Parafrasi
Io vi assegno, nel mese di gennaio,una festa rallegrata da fuochi di erbe secche,
camere e letti forniti d'ogni cosa adatta,
lenzuola di seta e coperte di pelle pregiata di vaio,
confetture, dolci, e vino frizzante da bere,
pregiate vesti di Fiandra e di rascia:
e in questo modo voi potrete starvene riparati,
quando soffiano scirocco, libeccio e tramontana.
Uscirete fuori qualche volta ogni giorno,
giocando a gettare la neve bella e bianca
alle fanciulle che staranno attorno;
e quando la compagnia è stanca,
si faccia ritorno a quella bella festa:
e si riposi infine la libera e signorile brigata.
Commento
Siamo nel mese di gennaio, nell'intimità di salette coi fuochi accesi, al riparo dal freddo. I giochi d'inverno sono semplici e lieti: le palle di neve. Sembra la poesia di un mondo in pace; Siena era invece il centro dei Ghibellini di Toscana, e Folgòre era guelfo; ma l'ideale fantasia del poeta in questa corona di sonetti è serena; esprime le aspirazioni d'una borghesia che amava godere la ricchezza raggiunta.