Testo:
Di giugno siate in tal[e] campagnetta,che ve sien[o] corbi ed argironcelli;
le chiane intorno senza caravelli:
entro nel mezzo v’abbia una isoletta,
de la qual esca sì forte venetta,
che mille parte faccia e ramicelli
d’aqua di solfo, e cotai gorgoncelli,
sì ch’ella adacqui ben tal contradetta.
Sorbi e pruni acerbi siano lìe,
nespole crude e cornie savorose;
le rughe sian fangose e stret[t]e vie;
le genti vi sian nere e gavinose,
e faccianvisi tante villanie,
che a Dio ed al mondo sïano noiose.
Parafrasi
In giugno, voglio che vi troviate in una campagnetta ricca di corvi e di piccoli aironi; e intorno paludi senza barchette per traghettare, e nel mezzo vi sia un'isoletta, da cui esca una vena d'acqua di zolfo che si divida in mille rivoli e formi canaletti limacciosi in modo da irrigare per bene quel dolce paese. E vi siano sorbi e pruni selvatici, nespole crude e corniole saporite; le strade siano viottoli stretti e fangosi; e la gente del luogo nera e scrofolosa, e che vi faccia tanti di quegli sgarbi, da renderli odiosi a Dio e agli uomini.Commento
Sulla campagna di giugno volano corvi e aironi, vi scorrono acque sulfuree, i frutti sono acerbi e le genti nere, scrofolose e villane; la brigata di Cenne si aggira tristemente nella pianura malsana, che una palude circonda tutt'intorno. Così il giullare, con la sua chitarra, leva sino a Dio il gusto della contraddizione che fa sgradevoli e noiose tutte le cose e così si burla delle fantasie cortesi.