Testo:
Di marzo sí vi do una peschieradi trote, anguille, lamprede e salmoni,
di dentici, dalfini e storïoni,
d'ogn'altro pesce in tutta la riviera;
con pescatori e navicelle a schiera
e barche, saettíe e galeoni,
le qual vi portino a tutte stagioni
a qual porto vi piace alla primiera:
che sia fornito di molti palazzi,
d'ogn'altra cosa che vi sie mestiero,
e gente v'abbia di tutti sollazzi.
Chiesa non v'abbia mai né monistero:
lasciate predicar i preti pazzi,
ché hanno assai bugie e poco vero.
Parafrasi
In marzo vi assegno una peschieraricca d'anguille, di trote, lamprede e salmoni,
di dentici, delfini e storioni,
d'ogni altro pesce lungo tutta l'estensione dello specchio d'acqua;
e assieme a essa [vi assegno] dei pescatori e un gran numero di navicelle,
e barche, veloci navigli e galeoni,
che ogni volta vi facciano giungere immediatamente
a quel porto che vi è più gradito,
fornito di molti palazzi,
e di ogni altra cosa che vi possa abbisognare;
e dove la gente si dedita a ogni sorta di piaceri.
Che non vi siano né chiede né conventi;
lasciate predicare i folli preti,
che dicono molte bugie e ben poche verità.
Commento
A marzo si va a pescare: Folgore schiera una flottiglia di barche, leggeri scafi, galeoni che riempiono lo sfondo d'una immaginazione viva. Il sonetto, nell'ultima terzina, rivela uno spirito laico, spregiudicato: Folgore non vuole né preti né prediche.