Screenshot tratto dal film Kaos, episodio La giara, con Franco e Ciccio |
La giara, opera letteraria di Luigi Pirandello, narra la storia di un proprietario terriero che si ritrova con una giara rotta proprio nel momento della raccolta delle olive e per ripararla assume un conciabrocche con quale litiga e che per un errore di calcolo rimane incastrato al suo interno.
La giara - Luigi Pirandello
In questa pagina trovare un riassunto breve su La giara che, contiene le informazioni strettamente necessarie per spiegare chi sono i due personaggi, come la giara si è rotta, chi l'ha riparerà e come andrà a finire tutta la faccenda. Se stavate cercando un rassiunto più dettagliato, contenente l'analisi del luogo, del tempo e dei personaggi, allora vi suggeriamo di leggere anche La giara riassunto analisi commento.Riassunto
Essendo prevista un'abbondante raccolta delle olive, il ricco e avaro don Lollò Zirafa aveva calcolato che le giare in suo possesso non sarebbero bastate. Ne aveva mandata ad ordinare una nuova e costosa dalla rinomata Santo Stefano di Camastra. L'aveva fatta posare nel lurido palmento e un paio di giorni dopo alcuni suoi contadini l'avevano trovata spaccata. Per quanto temessero la reazione di Don Lollò, si presero di coraggio e gli andarono a raccontare il fattaccio e, come era prevedibile, andò su tutte le furie. Dopo essersi sfogato, i contadini gli consigliarono di farsela aggiustare dall'esperto conciabrocche Zi' Dima, che aveva scoperto un mastice miracoloso. Il giorno successivo arriva Zi' Dima, un uomo vecchio e sbilenco ed orgoglioso della sua invenzione, il mastice miracoloso, con la quale avrebbe fatto ritornare la giara come nuova. Il condizionale è d'obbligo perché Don Lollò non si fidava di nessuno, tantomeno di questo nuovo mastice e, invece, gli ordina di farla riparare con il metodo tradizionale, cioè avrebbe potuto usare il mastice ma avrebbe ugualmente dovuto ricucirla usando i punti con il filo di ferro. Zi' Dima accetta ugualmente il lavoro ma, distratto dalla rabbia, non calcola bene le misure e rimane intrappolato all'interno della giara perché aveva il collo molto stretto. Per far uscire il conciabrocche era necessario rompere la giara, ma Don Lollò non voleva saperne di rompere la costosa giara, proprio ora che era stata riparata. Così prese la mula per recarsi dall'avvocato, che prima non riesce a trattenere le risate, e in seguito gli suggerisce di farsela stimare da Zi' Dima per il valore che aveva prima della riparazione. Zi' Dima aveva stimato il valore della giara a circa un terzo del suo valore iniziale ma si rifiutava di pagargliela e piuttosto preferiva restare lì dentro. Ha inizio una sorta di sfida a chi resiste più a lungo tra i due. Don Lollò aveva dimenticato di avergli pagato la giornata di lavoro, e il conciabrocche incarica i contadini ad acquistare cibo e bevande per festeggiare tutta la notte. Quando Don Lollò venne svegliato nel cuore della notte da tutto quel fracasso, corse dritto verso la giara e la spinse: questa rotolò e andò a sbattere contro un albero di ulivo. Alla fine aveva vinto Zi' Dima perché, facendo leva sulla rabbia di Don Lollò, riesce a uscire dalla giara e non gli doveva più nemmeno restituire nulla.