Diciamo sin da subito che quando "Ce" è accompagnato dal "ne" non si apostrofa e non si accenta mai. Quindi sono sbagliate tutte le seguenti forme: C'e ne, Cè ne, C'è ne, C'è n'è. Le uniche forme corrette ed utilizzabili sono Ce n'è e Ce ne; qui di seguito troverete le relative regole grammaticali per non sbagliare mai.
La regola grammaticale
Ce n'è = è la forma contratta di "ce ne è". Corrisponde alla terza persona singolare dell'indicativo presente del verbo esserci ed è riferito a qualcosa di specifico. Per questioni di eufonia (= bella pronuncia) il "ne" si elide (= si toglie la "e" e si mette l'apostrofo) e diventa n' .ESEMPIO:
- Ce n'è per tutti!
- Di ventotto ce n'è uno, tutti gli altri ne han trentuno.
- Di donne che mi fanno battere il cuore ce n'è una sola.
- Per te ce n’è voluto parecchio.
- Ce n'è davvero bisogno?
- Ce n'è ancora?
Ce ne = ce + ne.
In questo caso "Ce" può sostituire il pronome personale, come ad esempio "a noi".
Mentre il "ne" non contiene il verbo essere ma è una particella pronominale che può assumere diversi significati.
Ovviamente se dopo il "ne" è presente il verbo essere (es. sia, furono, fossero) non va utilizzato il "n'è" con apostrofo e accento perché sarebbe una ripetizione del verbo essere.
ESEMPIO:
- Non ce ne importa niente. (ce = a noi)
- Penso che non ce ne sia più neanche una briciola.
- Ce ne furono mille disposti a partire.
- Ce ne fossero gentili come te.
- Ce ne faremo una ragione.
- Ce ne sono ancora?
- Ce ne siamo andate immediatamente.