I personaggi che compaiono nel romanzo Se questo è un uomo sono molto numerosi, ma la maggior parte viene ricordata in relazione ad una singola vicenda; tuttavia possono essere raggruppati in due categorie: quella dei sommersi e quella dei salvati.
I sommersi
Questo raggruppamento comprende la maggioranza degli Häftlinge, ossia i più deboli, quelli per cui vale la legge del lager che "l’unica cosa è obbedire", figure vuote a cui è stato tolto tutto, sentimenti ed emozioni, "pupazzi sordidi e miserabili, vermi vuoti di anima". Tra questi ricordiamo Null Achzehn.I salvati
I salvati invece sono coloro che lottano non solo per sopravvivere ma anche per mantenere un briciolo di identità, di dignità, attraverso l’astuzia, il furto e il tradimento, che consentivano loro di accedere alle "alte cariche" ed essere rispettati dai Kapos.Tra questo ristretto gruppo Levi descrive quattro personaggi: Schepschel, l’ingegner Alfred L., Elias Lindzin ed Henri.
Personaggi principali
Primo Levi è il protagonista di questo romanzo; prima di essere fatto prigioniero si era laureato in chimica nella città natale, Torino. Nel 1943 si unì ad una banda partigiana. Entrato nella BUNA, il campo di sterminio nel quale venne segregato per circa un anno e mezzo, il suo nome è cambiato da Primo al numero 174517 tatuatogli sul braccio destro. Nei primi tempi passati nel campo di prigionia riesce a conservare le energie, riuscendo quindi a svolgere abbastanza facilmente le mansioni a lui assegnate, ma col passare del tempo le forze lo abbandonano a causa della pessima alimentazione che non gli consente di recuperare le energie. Fisicamente Primo Levi si presenta come un uomo basso, con palpebre e guance gonfie, collo sottile e costole in evidenza. Levi è un uomo astuto, deciso e coraggioso, ma è anche comprensivo e molto intelligente.Il protettore di Levi era Lorenzo, che però era diverso da tutti gli altri, in quanto "non pensava si dovesse fare del bene per una ricompensa" ed è solo grazie alla sua umanità e forza che il protagonista non dimentica di essere un uomo.
Infine c’è Alberto, il migliore amico di Primo, un giovane venticinquenne italiano, intelligente e istintivo che, appena entrato nel lager, ha dimostrato una grande capacità di adattamento e di gestione dei rapporti con tutti. Alberto e Primo erano inseparabili, infatti venivano chiamati "i due italiani" e, come dice l'autore stesso, rappresentava "la rara figura dell’uomo forte e mite", costituendo per lui un punto di riferimento. I due si separarono solo a causa del ricovero di Levi per scarlattina, durante il quale Alberto partì insieme agli altri uomini “sani”, mentre l’amico rimase nel lager con gli altri malati.
I personaggi antagonisti sono i soldati nazisti, ideatori di una grande macchina per la distruzione dell’uomo ebreo che ha in parte raggiunto il suo scopo. Levi li definisce "indifferenti, con i visi di pietra, facevano il loro ufficio di ogni giorno, sembravano dar vento a una rabbia vecchia di secoli".
Altri personaggi secondari
Resnyk: all’inizio del racconto era il compagno di letto di Primo. È di origine polacca che ha vissuto vent’anni a Parigi e parla molto bene il francese. Ha trent’anni ed è molto forte e robusto.Jean: è un giovane studente ventiquattrenne che lavora nel KOMMANDO CHIMICO con la carica di PIKOLO, ovvero di fattorino addetto alla pulizia della baracca, a lavare le gamelle, alla consegna degli attrezzi, al conto delle ore di lavoro nel kommando. E un tipo scaltro, socievole, e fisicamente robusto.
Steinlauf: diviene il migliore amico dell’autore già una settimana dopo che questi è entrato in Buna. Ha cinquant’anni ed è un sergente dell’esercito austro-ungarico. E’ un uomo di buona volontà, molto saggio e con molte virtù.
Sertelet: un contadino del Vosgi di vent’anni; pareva in buone condizioni ma di giorno in giorno la sua voce andava assumendo un sinistro timbro nasale, a ricordare che la difterite raramente perdona.
Aleai: è un vetraio ebreo di Tolosa; è una persona tranquilla e assennata.
Schenck: è un commerciante ebreo: convalescente di tifo e, come tutti i prigionieri, sempre con una gran fame.
Towaroaski: è un ebreo franco-polacco, sciocco e ciarliero, ma utile nella comunità per il suo comunicativo ottimismo.
Walter Bonn: è un vicino di cuccetta di Primo nel KA-BE ( baracca adibita ad ospedale ) presta all’autore il coltello, perché cortese e generoso di natura.
Chajim: è il compagno di Levi prima che questi entri nel Ka-Be a causa di una ferita al piede. È un polacco ebreo studente in legge. Ha circa la stessa età di Primo e prima di essere catturato lavorava come orologiaio; in Buna è diventato un meccanico di precisione.
Null Achzehn, il compagno di letto di Levi nel Ka-Be, un giovane privo di astuzia e che, nello svolgere il lavoro assegnatogli, impiega tutte le proprie forze fino a crollare, senza sollevare dal suolo gli occhi tristi e opachi.
Schepschel, che viveva di piccoli furti ma che non esitò a far condannare un compagno pur di ottenere una buona reputazione;
L'ingegner Alfred L., che curava il suo aspetto per distinguersi dalla massa e guadagnare quindi il rispetto dei tedeschi;
Elias Lindzin, un uomo basso ma molto muscoloso, grande lavoratore, molto forte e capace, che pareva felice e spensierato, ma poi, alla fine del racconto, Levi ne spiega il perché: Elias era un malato mentale, quindi non sapeva e, forse per sua fortuna, non si rendeva conto della propria distruzione.
Henri, un giovane ventitreenne intelligente, colto e raffinato secondo il quale, per sopravvivere, si dovevano seguire tre regole: organizzazione, furto e pietà, godendo così di importanti amicizie e di molti protettori. Costoro erano i lavoratori civili della fabbrica che facevano scambi segreti con i prigionieri.