Tema centrale
Anche l’Odissea, come l’Iliade, si apre con la protasi, l’invocazione alla Musa, perché ispiri il poeta nella narrazione. La protasi, all’inizio del poema, luogo in cui il poeta espone il suo piano narrativo, riveste grande importanza: il fulcro della narrazione sarà non un fatto specifico, l’ira di Achille, come nell’Iliade, ma Odisseo, un personaggio, un uomo che si rivelerà in tutta la sua complessità nel corso dell’opera. Il poeta allude al tema centrale dell’opera: il viaggio di Odisseo, desideroso di tornare in patria e di salvare la vita propria e dei compagni; fin dai primi versi sono indicati anche altri motivi del poema: la curiosità di Odisseo, l’impossibilità di salvare i compagni stolti, la difficoltà della situazione di Itaca, dove, nella casa del re assente, regnano la confusione e il disordine. È vero, d’altra parte, che la protasi dell’ Odissea è in un certo senso rassicurante, fa presagire un lieto fine: il nostro eroe ritornerà in patria, anche se la sua intelligenza da sola non basterà a salvare i compagni, che si perderanno per colpa della loro stoltezza; questo, fin dall’inizio, segna la differenza tra il protagonista e i suoi compagni, una differenza basata sull’astuzia e sulla capacità di trovare soluzioni adatte alle diverse situazioni. In questo senso è possibile dire che il mito di Odisseo trasmette un contenuto positivo: è l’immagine dell’uomo nuovo, che, evitando di scontrarsi frontalmente con il nemico, adottando soluzioni non necessariamente eroiche, ma senz’altro opportune, utili, riesce a salvarsi la vita: e la vita, non la morte gloriosa, come nell’Iliade, è il tema centrale dell’intero poema.Nonostante la protasi annunci il viaggio di Odisseo, il tema dei primi quattro libri è rappresentato dalla Telemachìa, il viaggio di Telemaco alla ricerca di notizie del padre: in essa confluiscono ricordi della guerra di Troia, narrati dai personaggi che il giovane incontra durante il viaggio, e dai quali emerge il ritratto di Odisseo, protagonista ancora assente dell’opera; d’altra parte il viaggio di Telemaco costituisce una sorta di itinerario, soprattutto svolto nella memoria e nel racconto, parallelo rispetto a quello di Odisseo: con sapiente regia narrativa padre e figlio ritorneranno in patria nello stesso tempo.
Il narratore
Come nell’Iliade, anche in questo poema il poeta attribuisce alla Musa la responsabilità del racconto, di cui egli si fa semplicemente tramite. Tuttavia la personalità del poeta si rivela ben più matura che nell’Iliade, fin dall’esordio: negli accenni sintetici alla materia del suo canto, nella capacità di centrare l’argomento sul protagonista, mettendone subito in luce le caratteristiche e le qualità rispetto ai compagni, e soprattutto nell’enunciare un tema, quello del viaggio di Odisseo, che sarà subito abbandonato a favore dell’altro viaggio, secondo un piano consapevole che crea l’attesa per la comparsa del protagonista. D’altra parte, facendo entrare in scena fin dal primo libro un aèdo, Femio, il poeta tratteggia una sorta di doppio di se stesso, come se volesse autorappresentarsi come attore nel momento in cui esordisce come narratore.Lo spazio
Il primo spazio dell’Odissea, che presenta numerosi scenari, è l’interno della casa di Odisseo; esso rappresenta un universo stravolto e caotico, ben lontano dalle norme della convivenza aristocratica. La sala del trono nella casa di Odisseo non ospita un armonioso banchetto, momento centrale della vita aristocratica, ma una gozzoviglia protratta senza regole né rispetto: il motivo è nell’assenza del protagonista, causa di disordine e trasgressione fin dall’esordio. Uno degli aspetti più significativi del ritorno di Odisseo, e una delle giustificazioni della sua vendetta, sarà proprio il ripristino dell’ordine stravolto in questa casa.Il tempo
Nello stesso giorno sono collocati il viaggio di Hermes da Calipso e la missione di Atena da Telemaco; in realtà, però, la narrazione si articola su piani diversi e la successione degli eventi è interrotta dal racconto del viaggio di Telemaco, racconto che si protrae fino al quinto libro. Nel primo libro, che coincide con il primo giorno della vicenda, si condensano il banchetto degli dèi, la discesa di Atena da Telemaco, la decisione di mandare Hermes da Calipso e gli interventi di Telemaco. Viene inoltre anticipato il ritorno ormai prossimo di Odisseo, che costituisce la cornice narrativa dell’intero poema.Personaggi
Come nell’Iliade, anche nell’Odissea, i personaggi non sono descritti fisicamente, se non per cenni: il poeta, ad esempio, allude alla bellezza e alla solida costituzione di Telemaco, mentre su Penelope introduce un cenno all’atteggiamento, ma non all’aspetto fisico.Il primo personaggio nominato è, come nel caso dell’Iliade, il protagonista dell’opera, Odisseo, accompagnato da un epiteto che ricorre solo due volte ed è generalmente sostituito da sinonimi.
Odisseo è un uomo ricco di risorse, contrapposto, proprio per questo motivo, ad Achille, il cuo ritratto, almeno in gran parte dell’Iliade, si caratterizza soprattutto per le virtù guerresche. Invece, il profilo di Odisseo si completa progressivamente, dalle sue azioni e dai suoi discorsi, si evolve e si arricchisce di volta in volta di particolari legati alla sua capacità di rispondere alle esigenze della situazione in cui si trova.
Del personaggio di Telemaco si sono date interpretazioni contrapposte: secondo alcuni critici rappresenta il ragazzo, che solo dopo essersi messo alla ricerca di Odisseo e aver raccolto notizie, cerca di riscoprirne l’immagine e di tracciare il ritratto di un padre assente, di cui conosce unicamente la fama; e a quel punto è in grado di porsi di fianco a lui da uomo adulto; secondo altri egli rivela la sua autonomia e capacità di iniziativa già in questo esordio. Senz'altro la decisione di partire alla ricerca di Odisseo, per interrompere una situazione insostenibile per sé e per la madre a causa della prepotenza dei pretendenti, è indice di una scelta matura, che implica la volontà di sottrarsi alla tutela materna e di ricercare una linea di azione propria. Ciò non toglie che il viaggio di Telemaco rappresenti per il poeta un’ottima occasione per evocare il protagonista del poema, ricostruendone l’immagine attraverso gli affascinanti racconti di chi lo ha avuto come compagno in guerra.
Penelope ed Euriclea, solo tratteggiate, rappresentano la fedeltà alla casa e al marito e sono, perciò, modelli femminili positivi, paralleli a quello di Andromaca, nell’Iliade contrapposti a quello di Elena e Clitennestra, che saranno tristemente evocate nell'undicesimo libro.
Il cantore Femio, come Demodoco nell'ottavo libro, è una sorta di autorappresentazione del poeta stesso e testimonia l’uso di celebrare le gesta degli eroi, di recitare racconti mitici durante i banchetti: di fare, insomma, quello che il poeta dell’Odissea ha fatto componendo la storia di Odisseo e recitandola in un banchetto, come farà lo stesso Odisseo raccontando la propria storia davanti ai Feaci (libro ottavo).
Gli dei
Fin dal primo libro appare la figura di Atena, dea favorevole in generale agli Achei nell’Iliade, qui benevola aiutante di Odisseo. In questo poema essa è caratterizzata non dalla bellicosità che la contraddistingue nell’Iliade ma dalla capacità di escogitare dei piani efficaci o di dare saggi consigli. Tuttavia anche la sua azione, come quella degli altri dei dell’Odissea, si realizza in modi diversi rispetto all’Iliade l’intervento degli dei e soprattutto di Zeus, non è più diretto, essi hanno un ruolo progettuale e restano lontani dalla scena; Atena interviene più con suggerimenti e incoraggiamenti che con azioni vere e proprie, mentre più ampio è lo spazio riservato all'iniziativa del protagonista.