Zeus si sveglia dal sonno ingannevole da cui è stato avvolto e, vedendo Posidone che infuria in battaglia, si arrabbia con Era, quindi la spedisce sull’Olimpo e le ordina di mandare da lui Iride e Apollo. Espone quindi il suo piano futuro: Iride caccerà Posidone dalla battaglia, Apollo rincuorerà Ettore che scatenerà una terribile lotta, tanto da indurre Achille a mandare in campo Patroclo; Ettore ucciderà Patroclo e solo allora Achille rientrerà in battaglia e ucciderà Ettore. Solo a questo punto Zeus concederà ai Danai tutti di conquistare la città di Priamo.
Il piano enunciato dal re degli dei è confermato nei primi eventi: Era torna sull’Olimpo, dove convoca gli dei a banchetto e rivela ad Ares che suo figlio è stato ucciso in guerra; Atena, tuttavia, lo trattiene dallo scendere fra i guerrieri per non incorrere nell’ira di Zeus; analogamente Iride riesce a convincere Posidone, seppure irato, ad abbandonare la battaglia, mentre Apollo, per ordine di Zeus, vi si reca: tutti gli Dèi sembrano ora obbedire alla volontà del loro signore.
Ettore, guarito da Apollo, spinge nuovamente i Troiani all'attacco, contrastato validamente da Aiace e dagli eroi più forti, mentre il grosso dell’esercito ritorna presso le navi. Gli Achei sono costretti a oltrepassare il muro, che, sotto la spinta di Apollo, crolla; ormai essi combattono dalle navi e se Ettore non riesce ad abbattere Aiace, neppure Aiace riesce a respingere Ettore.
Intanto Patroclo si reca da Achille per chiedergli di lasciarlo andare in battaglia. Zeus attende che i Troiani diano fuoco alle navi per far partire il contrattacco, ma nonostante essi arrivino alle prime navi, sempre spronati da Apollo, Aiace abbatte dodici guerrieri che si sono avvicinati con una fiaccola.
CONTINUA SU: Riassunto Libro 16 Iliade
Il piano enunciato dal re degli dei è confermato nei primi eventi: Era torna sull’Olimpo, dove convoca gli dei a banchetto e rivela ad Ares che suo figlio è stato ucciso in guerra; Atena, tuttavia, lo trattiene dallo scendere fra i guerrieri per non incorrere nell’ira di Zeus; analogamente Iride riesce a convincere Posidone, seppure irato, ad abbandonare la battaglia, mentre Apollo, per ordine di Zeus, vi si reca: tutti gli Dèi sembrano ora obbedire alla volontà del loro signore.
Ettore, guarito da Apollo, spinge nuovamente i Troiani all'attacco, contrastato validamente da Aiace e dagli eroi più forti, mentre il grosso dell’esercito ritorna presso le navi. Gli Achei sono costretti a oltrepassare il muro, che, sotto la spinta di Apollo, crolla; ormai essi combattono dalle navi e se Ettore non riesce ad abbattere Aiace, neppure Aiace riesce a respingere Ettore.
Intanto Patroclo si reca da Achille per chiedergli di lasciarlo andare in battaglia. Zeus attende che i Troiani diano fuoco alle navi per far partire il contrattacco, ma nonostante essi arrivino alle prime navi, sempre spronati da Apollo, Aiace abbatte dodici guerrieri che si sono avvicinati con una fiaccola.
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