Intorno al cadavere di Patroclo infuria la lotta fra gli Achei, che vogliono riportare il corpo alle navi, e i Troiani, che sperano di trasportarlo in città. Menelao uccide Euforbo, che si vanta di essere l’uccisore di Patroclo; Ettore indomito, alla testa dei suoi, li anima e li incita alla lotta.
Aiace, chiamato da Menelao, lo aiuta a sostenere l’assalto di Ettore, a sua volta affiancato da Glauco. Improvvisamente Ettore decide di indossare le armi di Achille, sottratte al corpo di Patroclo, che i compagni stanno portando in città: Zeus, che dall’alto vede la scena, si sdegna, e profetizza che Andromaca mai vedrà le armi di Achille. Nonostante Ettore scateni una lotta furibonda, gli Achei, Menelao e Aiace in testa, resistono, mentre Achille è ancora ignaro di tutto: la lotta, respinta da Patroclo lontano dalle navi, si svolge ora sotto le mura della città.
Intanto i cavalli di Achille piangono sconsolati la morte di Patroclo e Zeus dall’alto li compiange e impedisce a Ettore di impadronirsene. I Troiani, favoriti per un’ultima volta da Zeus, hanno la meglio e Menelao prega solo di poter essere liberato dalla nebbia che Zeus ha fatto scendere intorno al corpo di Patroclo, per morire nella luce.
Antiloco, figlio di Nestore, va da Achille per dargli la ferale notizia; intanto Menelao e Aiace escogitano un piano per recuperare il corpo di Patroclo: mentre Menelao e Merione sollevano il cadavere e lo trasportano alle navi sfuggendo alla mischia, gli Aiaci distraggono i Troiani tenendoli impegnati in altri combattimenti. La battaglia continua a infuriare senza tregua, mentre i due Greci fuggono lontano con il prezioso fardello.
CONTINUA SU: Riassunto Libro 18 Iliade
Aiace, chiamato da Menelao, lo aiuta a sostenere l’assalto di Ettore, a sua volta affiancato da Glauco. Improvvisamente Ettore decide di indossare le armi di Achille, sottratte al corpo di Patroclo, che i compagni stanno portando in città: Zeus, che dall’alto vede la scena, si sdegna, e profetizza che Andromaca mai vedrà le armi di Achille. Nonostante Ettore scateni una lotta furibonda, gli Achei, Menelao e Aiace in testa, resistono, mentre Achille è ancora ignaro di tutto: la lotta, respinta da Patroclo lontano dalle navi, si svolge ora sotto le mura della città.
Intanto i cavalli di Achille piangono sconsolati la morte di Patroclo e Zeus dall’alto li compiange e impedisce a Ettore di impadronirsene. I Troiani, favoriti per un’ultima volta da Zeus, hanno la meglio e Menelao prega solo di poter essere liberato dalla nebbia che Zeus ha fatto scendere intorno al corpo di Patroclo, per morire nella luce.
Antiloco, figlio di Nestore, va da Achille per dargli la ferale notizia; intanto Menelao e Aiace escogitano un piano per recuperare il corpo di Patroclo: mentre Menelao e Merione sollevano il cadavere e lo trasportano alle navi sfuggendo alla mischia, gli Aiaci distraggono i Troiani tenendoli impegnati in altri combattimenti. La battaglia continua a infuriare senza tregua, mentre i due Greci fuggono lontano con il prezioso fardello.
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