Zeus convoca un concilio degli dei sull’Olimpo, per proibire loro di intervenire nella battaglia. Assiste poi alla lotta dall’alto delle vette che circondano la città: la battaglia divampa con esito incerto fra cupi clamori di armi, finché Zeus, pesando sulla bilancia d’oro del destino le sorti dei due eserciti, vede il piatto dei Troiani salire e quello dei Greci scendere. Così manda ai primi un presagio favorevole, che terrorizza gli Achei. Mentre la buona fortuna arride ai Troiani, solo Nestore e Diomede sembrano in grado di contrastare l’assalto nemico; anche questi due eroi, però, riconoscendo l’ostilità di Zeus, sono costretti a ritirarsi.
È un momento di gloria per Ettore, assistito dal dio. Incitato da Era, Agamennone esorta gli Achei a resistere e prega Zeus di lasciare almeno una possibilità di fuga ai Greci, ai quali proprio un presagio favorevole ridà coraggio; così, tentano di contrattaccare, finché Zeus non ispira nuovo ardore ai Troiani, scatenando tuttavia la rivalsa di Atena, che torna in battaglia con Era. L’intervento delle due dee provoca l’ira di Zeus, che invia la messaggera Iride a minacciarle di un’atroce punizione qualora non ritornino subito sull’Olimpo; lì, dopo essersi scontrato con Era, Zeus annuncia che Ettore non deporrà le armi fino a quando Achille non si armerà nuovamente. La giornata volge al termine: Ettore fa accampare l’esercito nella pianura fuori della città e organizza turni di guardia: tutto il campo brilla dei fuochi accesi per sorvegliare i nemici che altrimenti potrebbero approfittare dell'oscurità per correre alle navi e fuggire.
CONTINUA SU: Riassunto Libro 9 Iliade
È un momento di gloria per Ettore, assistito dal dio. Incitato da Era, Agamennone esorta gli Achei a resistere e prega Zeus di lasciare almeno una possibilità di fuga ai Greci, ai quali proprio un presagio favorevole ridà coraggio; così, tentano di contrattaccare, finché Zeus non ispira nuovo ardore ai Troiani, scatenando tuttavia la rivalsa di Atena, che torna in battaglia con Era. L’intervento delle due dee provoca l’ira di Zeus, che invia la messaggera Iride a minacciarle di un’atroce punizione qualora non ritornino subito sull’Olimpo; lì, dopo essersi scontrato con Era, Zeus annuncia che Ettore non deporrà le armi fino a quando Achille non si armerà nuovamente. La giornata volge al termine: Ettore fa accampare l’esercito nella pianura fuori della città e organizza turni di guardia: tutto il campo brilla dei fuochi accesi per sorvegliare i nemici che altrimenti potrebbero approfittare dell'oscurità per correre alle navi e fuggire.
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