Le parole di una canzone nello spartito scritte sotto il rigo musicale sono divise in piccole unità separate tra loro da lineette. Provate ora a pronunciarle lentamente queste parole: vi accorgerete che anche parlando noi scomponiamo le parole in tante piccole unità, che pronunciamo mandando fuori la voce in tante piccoli emissioni di fiato.
Al-la fie-ra del- l’est per due sol-di un to-po - li - no mio pa-dre com-prò
Ogni gruppo di lettere pronunciato con una sola emissione di voce si chiama sillaba.
Ogni sillaba è composta da una vocale unita spesso a consonanti:
u-na, carta, stra-da. Vi sono sillabe di una sola lettera (o), di due lettere (me), di tre lettere (tra) e di quattro lettere (stro).
A che cosa serve conoscere la divisione in sillabe? Essa serve per capire la metrica, ma soprattutto per dividere le parole quando andiamo a capo di riga.
Secondo il numero delle sillabe che lo compongono, le parole si dividono in:
monosillabi formati da 1 sillaba: re, a, bis, crac
bisillabi formati da 2 sillabe: a-ma, vi-no, stri-scia
trisillabi formati da 3 sillabe: ta-vo-lo, scom-pa-re, tro-va-re
polisillabi formati da 4 o più sillabe: a-ma-re-na, soc-com-be-re, pre-ci-pi-te-vo-lis-si-me-vol-men-te.
Divisione in sillabe
Spesso la divisione in sillabe viene svolta in modo errato senza neanche rendercene conto.
Pas-ta o pa-sta?
I-nu-ti-le o in-u-ti-le?
Ri-pie-no o ri pi-e-no?
Sono questi i dubbi di fronte ai quali ci troviamo quando dobbiamo spezzare la parola e andare a capo. Esistono regole precise? Sì, e molte: anzi, troppe.
L’associazione dei tipografi ha compilato un elenco di diverse pagine di regole con esempi.
Noi cercheremo di semplificare la questione esponendo solo le principali regole della divisione in sillabe.
Le regole della divisione in sillabe
1. Una vocale iniziale di parola seguita da una sola consonante fa sillaba a sé: a-la;
2. Le vocali che formano dittongo o trittongo non si possono separare: luo-go, buoi;
3. Le covali che formano iato si possono separare: po-e-ta o poe-ta;
4. Una consonante semplice fa sillaba con la vocale o il dittongo che la segue: la-vo-ro, ri-pie-no;
5. I digrammi e i trigrammi non si dividono mai: re-gna-re, fi-glio-lo;
6. Le consonanti doppie si dividono sempre: trop-po, ac-qua (il gruppo cq è considerato come qq);
7. Nei gruppi di consonanti che hanno come prima lettera l, r, m, n, queste fanno sillaba con la vocale che precede: mol-to, cor-to, men-ta, cam-po;
8. La s seguita da un’altra consonante si appoggia alla sillaba che segue: po-sta, mi-schia, mi-sfat-to.
Al-la fie-ra del- l’est per due sol-di un to-po - li - no mio pa-dre com-prò
Ogni gruppo di lettere pronunciato con una sola emissione di voce si chiama sillaba.
Ogni sillaba è composta da una vocale unita spesso a consonanti:
u-na, carta, stra-da. Vi sono sillabe di una sola lettera (o), di due lettere (me), di tre lettere (tra) e di quattro lettere (stro).
A che cosa serve conoscere la divisione in sillabe? Essa serve per capire la metrica, ma soprattutto per dividere le parole quando andiamo a capo di riga.
Secondo il numero delle sillabe che lo compongono, le parole si dividono in:
monosillabi formati da 1 sillaba: re, a, bis, crac
bisillabi formati da 2 sillabe: a-ma, vi-no, stri-scia
trisillabi formati da 3 sillabe: ta-vo-lo, scom-pa-re, tro-va-re
polisillabi formati da 4 o più sillabe: a-ma-re-na, soc-com-be-re, pre-ci-pi-te-vo-lis-si-me-vol-men-te.
Divisione in sillabe
Spesso la divisione in sillabe viene svolta in modo errato senza neanche rendercene conto.
Pas-ta o pa-sta?
I-nu-ti-le o in-u-ti-le?
Ri-pie-no o ri pi-e-no?
Sono questi i dubbi di fronte ai quali ci troviamo quando dobbiamo spezzare la parola e andare a capo. Esistono regole precise? Sì, e molte: anzi, troppe.
L’associazione dei tipografi ha compilato un elenco di diverse pagine di regole con esempi.
Noi cercheremo di semplificare la questione esponendo solo le principali regole della divisione in sillabe.
Le regole della divisione in sillabe
1. Una vocale iniziale di parola seguita da una sola consonante fa sillaba a sé: a-la;
2. Le vocali che formano dittongo o trittongo non si possono separare: luo-go, buoi;
3. Le covali che formano iato si possono separare: po-e-ta o poe-ta;
4. Una consonante semplice fa sillaba con la vocale o il dittongo che la segue: la-vo-ro, ri-pie-no;
5. I digrammi e i trigrammi non si dividono mai: re-gna-re, fi-glio-lo;
6. Le consonanti doppie si dividono sempre: trop-po, ac-qua (il gruppo cq è considerato come qq);
7. Nei gruppi di consonanti che hanno come prima lettera l, r, m, n, queste fanno sillaba con la vocale che precede: mol-to, cor-to, men-ta, cam-po;
8. La s seguita da un’altra consonante si appoggia alla sillaba che segue: po-sta, mi-schia, mi-sfat-to.
Nel contare le sillabe occorre, però, tener presenti alcune particolarità o figure metriche:
Elisione o sinalefe
Due sillabe si fondono in una sola quando la 1° termina in vocale o dittongo e la 2° comincia per vocale o dittongo:
dolce e chiara è la notte: dol-ce e chia-ra è la not-te (sono 7 sillabe e non 9);
forse ho visto: for-se ho vi-sto (sono 4 sillabe e non 5).
Iato e dialefe
È il fenomeno opposto all'elisione e si ha quando due vocali che si incontrano sono considerate ben distinte tra loro:
non han sì a-spri (sono 5 sillabe e non 4 perché sì e a non si fondono;
Dieresi
Si ha quando le vocali di un dittongo vengono sdoppiate in due sillabe (sulla prima delle due vocali si pone generalmente la dieresi):
ba-le-ni si-len-zi-o-si
(sono 8 sillabe e non 7).
Sineresi
È il contrario della dieresi e si ha quando due vocali non costituenti dittongo vengono fuse in una sola sillaba come se fossero dittongo:
pa-rea che l'ae-re
(sono 5 sillabe e non 7 perché ea di parea e ae di aere sono sentiti come dittonghi pur non essendolo.)