Analisi del testo: Alla luna di Giacomo Leopardi
La metrica: endecasillabi sciolti
Il titolo originario di questo canto era <<la ricordanza>> e la sua composizione si ricollega a uno dei momenti più travagliati della vita del Leopardi, quando più vivo era in lui il desiderio di evadere dal gretto ambiente del <<selvaggio borgo natio>>. La scena è la stessa dell'<<infinito>>, il monte Tabo, ma l'ispirazione non sembra sgorgare altrettanto profondamente dal cuore del poeta. Fa tenerezza la prima invocazione alla luna, sua confidente, ma quell'accento così persuasivo e intimo si disperde nella riflessione, teorica e un po' fredda, sul tempo e sul ricordo. Non è qui il Leopardi che <<annega>> nel suo grandioso immaginare, ma piuttosto un giovane malinconico che riflette, con lucida analisi, sulla sua immutata condizione di dolore. La lirica risulta, perciò, più piacevole per la sua musicalità che per la piena di sentimenti che suscita.
La metrica: endecasillabi sciolti
Il titolo originario di questo canto era <<la ricordanza>> e la sua composizione si ricollega a uno dei momenti più travagliati della vita del Leopardi, quando più vivo era in lui il desiderio di evadere dal gretto ambiente del <<selvaggio borgo natio>>. La scena è la stessa dell'<<infinito>>, il monte Tabo, ma l'ispirazione non sembra sgorgare altrettanto profondamente dal cuore del poeta. Fa tenerezza la prima invocazione alla luna, sua confidente, ma quell'accento così persuasivo e intimo si disperde nella riflessione, teorica e un po' fredda, sul tempo e sul ricordo. Non è qui il Leopardi che <<annega>> nel suo grandioso immaginare, ma piuttosto un giovane malinconico che riflette, con lucida analisi, sulla sua immutata condizione di dolore. La lirica risulta, perciò, più piacevole per la sua musicalità che per la piena di sentimenti che suscita.