Il passaggio dello Stige ne La barca di Dante di Eugène Delacroix |
Tempo: sabato 9 aprile 1300, prime ore.
Luogo: cerchio 5°: iracondi e accidiosi (il cerchio, vigilato da Flegias, è costituito dalla palude Stigia, una lorda pozza di acque nere e fangose); mura della città di Dite. Virgilio e Dante intravedono da lontano le torri di una città infuocata e giungono sotto le porte vigilate da migliaia di diavoli.
Personaggi: Virgilio, Dante, Filippo Argenti, Flegiàs, demoni
Sintesi
Iracondi e accidiosiImmersi nelle acque limacciose della palude Stigia, sono separati in due schiere, i primi stanno in superficie ignudi, insozzati dal fango e si percuotono crudelmente l'un l’altro, perché in vita fecero soffrire gli altri, ora fanno soffrire se stessi. Gli accidiosi che, al contrario, non bruciarono mai di quell'ira santa che deve ardere nel cuore del giusto: non seppero apprezzare la bellezza della loro vita, ora sono immersi sempre nella stessa palude fangosa e non possono più vedere nulla.
Il quinto cerchio e il demone Flegias
Due fuochi che si accendono su un'alta torre, ai quali risponde un'altra fiamma lontana, suscitano l'attenzione di Dante. Il poeta scopre allora, su indicazione di Virgilio, che si tratta di segnali rivolti al nocchiero Flegias, il diavolo traghettatore delle anime sulla palude quale, in risposta, rapido come un baleno, giunge sulla sponda dove si trovano Dante e Virgilio. Flegias urla all'indirizzo di Dante la sua soddisfazione di poter traghettare un nuovo dannato, ma Virgilio lo disillude, dicendogli chiaramente che dovrà accontentarsi di traghettarli soltanto sull'altra riva.
Alterco di Dante con Filippo Argenti
Durante la traversata, un dannato, Filippo Argenti, sollevatosi dalle acque fangose, dopo un violento battibecco con Dante, cerca di rovesciare la barca. Virgilio però lo allontana con aspre parole e loda il poeta che ha inveito contro questo spirito maledetto. Questi poi, in un coro di urla e di rabbia, viene afferrato da altri dannati che, con soddisfazione di Dante, ne fanno strazio.
Le mura della città di Dite
Di li a poco Dante, preavvertito da forti lamenti, avvista le torri della città di Dite che, rosseggianti, si levano in alto. La barca giunge sulla sponda e Flegias urla ai due poeti di scendere: si trovano ormai vicini alla porta della città. Subito ne escono pila di mille diavoli che sbarrano l'ingresso ai due poeti, domandando come mai Dante, ancora vivo, si trovi in quel luogo. Virgilio chiede di parlare con loro, ma ottiene di potersi avvicinare da solo: i diavoli, infatti, si mostrano determinati nel rimandare indietro Dante che, impaurito, invoca l'aiuto della sua guida.
Virgilio e Dante respinti dalla città
Virgilio non riesce tuttavia a ottenere il permesso di entrare ma conforta Dante, rivelandogli che presto, aiutati da un misterioso personaggio, entrambi entreranno nella città di Dite.
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