Dante incontra Bocca degli Abati (Canto XXXII). Illustrazione di Paul Gustave Doré. |
Tempo: sabato 9 aprile 1300, tra le ore quattro e le sei pomeridiane.
Luogo: cerchio 9° - zona 1a e 2a: Caina e Antenora: traditori dei congiunti e traditori della patria. Il fondo dell'Inferno è un lago ghiacciato, alimentato dal fiume Cocito; qui sono confitti i traditori.
Personaggi: Virgilio, Dante, Camicione de' Pazzi (Caina), Bocca degli Abati (Antenora), Alessandro e Napoleone degli Alberti, Mordret, Focaccia dei Cancellieri, Sassolo Mascheroni (Caina); Buoso da Duera, Tesauro dei Beccheria, Gianni de' Soldanieri, Gano di Maganza, Tebaldello de' Zambrasi; Ugolino della Gherardesca, Ruggieri degli Ubaldini (Antenora)
Traditori: Sono peccatori che hanno freddamente premeditato il loro delitto e si sono mostrati completamente avversi al calore della carità. Per questo sono immersi nel ghiaccio e solo ne emergono con la testa. I dannati dell'una e dell'altra zona piangono, ma mentre ai primi è concesso di tenere il viso basso e le loro lacrime possono fluire irrigidendosi soltanto a contatto con il ghiaccio sottostante, ai secondi ciò non è concesso e le lacrime, subito condensate dal vento, impediscono agli occhi di mantenersi aperti.
Sintesi
Nella Caina: fra i traditori dei parentiDopo aver invocato l'aiuto delle Muse perché lo assistano nel difficile compito di descrivere compiutamente in poesia l'ultima e più terribile parte dell'Inferno, Dante racconta dei dannati della Caina, la prima zona del cerchio nono, in cui scontano la loro pena i traditori dei parenti. Dante scopre di trovarsi su un lago ghiacciato, il Cocito, nel quale le anime sono immerse fino al collo e tengono la testa, che fuoriesce dal ghiaccio, rivolta all'ingiù. Il freddo fa battere loro i denti e gli occhi sono gonfi di lacrime.
Napoleone e Alessandro Alberti
Dante domanda chi siano due dannati quasi attaccati l'un l'altro e viene a sapere che il ghiaccio ha serrato loro la bocca; Camicione de' Pazzi, un'anima vicina, li informa che si tratta di Napoleone e Alessandro Alberti, signori della valle del Bisenzio, condannati al ghiaccio della Caina.
Nell'Antenora: fra i traditori della patria
D'un tratto Dante, tremante dal freddo, calpesta involontariamente il volto di un dannato che gli chiede piangente se sia venuto ad aumentare la sua pena per il suo tradimento durante la battaglia di Montaperti. Mentre Dante cerca di estorcere il nome del dannato, un'anima vicina glielo urla: Bocca. Vedendosi scoperto, Bocca degli Abati rivela che il suo delatore è Buoso da Dovera, signore di Cremona, e che giacciono nell'Antenora, insieme ad altri personaggi, per aver tradito la patria.
Ugolino e Ruggieri
Allontanatosi con Virgilio, Dante vede infine un dannato che rode il capo a un altro. Inorridito, il poeta gli chiede il motivo del suo accanimento bestiale nei confronti del compagno di pena.
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