La poesia "La madre" è stata scritta da Giuseppe Ungaretti, porta l'indicazione "Firenze, Vallecchi 1930" e fa parte della raccolta Sentimento del tempo.
Indice
Testo
E il cuore quando d'un ultimo battitoavrà fatto cadere il muro d'ombra
per condurmi, Madre, sino al Signore,
come una volta mi darai la mano.
In ginocchio, decisa,
sarai una statua davanti all'eterno,
come già ti vedeva
quando eri ancora in vita.
Alzerai tremante le vecchie braccia,
come quando spirasti
dicendo: Mio Dio, eccomi.
E solo quando m'avrà perdonato,
ti verrà desiderio di guardarmi.
Ricorderai d'avermi atteso tanto,
e avrai negli occhi un rapido sospiro.
Parafrasi
E quando il mio cuore cesserà di batteree avrà fatto cadere quel muro di mistero
per condurmi, o Madre, fino a Dio,
come nell'infanzia mi darai la mano.
In ginocchio, determinata,
resterai immobile come una statua
in attesa del giudizio eterno,
come già ti vedevo
quando eri ancora in vita.
Alzerai tremante le braccia malferme,
come quando moristi,
e dicesti: Eccomi, mio Dio.
E, solo quando (Dio) mi avrà perdonato,
desidererai guardarmi.
Ricorderai di avermi atteso lungamente,
e avrai nei tuoi occhi un sospiro di sollievo.
Analisi del testo
La Metrica: endecasillabi e settenari liberamente alternati.Tre sono i momenti esaltati in questa lirica bellissima, scritta da Ungaretti nel 1930, alla morte di sua madre: l'amore della madre che trepida per la salvezza eterna del figlio; la sua fiducia nella misericordia di Dio; il senso di sollievo quando vede il figlio perdonato.
Spiegazione per parola
- E il cuore quando...il muro d'ombra: quando il cuore con il suo ultimo battito, avrà fatto superare il muro d'ombra, di mistero che separa la vita terrena dall'aldilà.
- Per condurmi...la mano: come al tempo dell'infanzia, madre, mi darai la mano, per accompagnarmi fino a Dio.
- In ginocchio: in ginocchio davanti a Dio, resterai immobile come una statua, decisa a non alzarti finché non avrai ottenuto misericordia per il tuo figliolo.
- Ti vedeva: io ti vedevo ( nel consueto atteggiamento fermo, deciso e risoluto).
- M'avrà perdonato: il soggetto è Dio.
- E avrai...sospiro: quando tempo hai atteso trepidando e temendo, ora finalmente mandi un sospiro di sollievo, rasserenata e in pace per sempre.
Figure retoriche
Analogia = "l'ultimo battito" (v. 1). Cioè la morte.Analogia = "avrà fatto cadere il muro d’ombra" (v. 2). Cioè quando la barriera oscura avrà ceduto, ovvero dopo la morte.
Anastrofe = "E il cuore quando d’un ultimo battito avrà fatto cadere il muro d’ombra" (vv. 1-2).
Anastrofe = "come una volta mi darai la mano" (v. 4).
Apostrofe = "Madre" (v. 3).
Metafora = "sarai una statua davanti all'eterno" (v. 6).
Antonomasia = "eterno" (v. 6). Invece di dire Dio.
Sinestesia = "e avrai negli occhi un rapido sospiro" (v. 15). Sfera sensoriale della vista e sfera sensoriale dell'udito.
Commento
Caduto il muro d'ombra che gli impedisce di vedere la luce dell'aldilà (cioè dopo la morte), il poeta immagina di ritrovarsi di nuovo con l'anziana madre, che nell'oltretomba lo attende per condurlo dinanzi a Dio, Giudice eterno, per fargli ottenere l'assoluzione, gettandosi in ginocchio, pregando risoluta e invocando il perdono per lui. A questo punto, nel momento supremo, il poeta si ritrova come una volta, come un bambino, quando fiducioso si affidava alla mano della mamma. Di lei ha ancora bisogno per essere condotto davanti al giudizio e al perdono di Dio. E solo quando Dio glielo avrà accordato, guarderà in volto il proprio figlio. Nei versi di questa bellissima poesia viene espresso, con un’ammirevole sobrietà di toni il dramma intimo e sofferto di una madre che aspetta il figlio alle soglie dell’eternità per vederlo redento con la sua preghiera.Protagonista dell'azione e la madre, come mediatrice di grazia e di misericordia (le qualità tradizionalmente attribuite alla Madonna). Notiamo due fasi nel suo atteggiamento:
- in un primo momento ella si comporta con tratti rigidi e severi, come una sacerdotessa che segue un preciso rituale liturgico (dà la mano, vv. 3-4; sta in ginocchio , vv. 5-6; alza le braccia, v.9);
- solo dopo che la purezza e l'innocenza spirituale del figlio sono state riconosciute dall'assenso divino (v.12), la madre riacquista dolcezza e affettuosità (guarda e sospira , vv. 13-15).