Testo: Io voglio del ver la mia donna laudare
Io voglio del ver la mia donna laudare ed assemblarli la rosa e lo giglio.
Io voglio lodare la mia donna così come è veramente e paragonarla alla rosa e al giglio.
Nella prima strofa Guinizzelli afferma di voler lodare la sua amata e per farlo la descrive paragonandola ai fiori e alle stelle; nella seconda strofa il poeta continua la descrizione attraverso i paragoni alla natura e ai gioielli.
E’ un sonetto orientato in direzione stilnovistica del canzoniere guinizelliano, segnalato per la presenza della tecnica dell’analogia e per alcune affermazioni delle terzine che contengono la poetica dello stilnovo.
Similitudini versi 2-3-4-5-6-7 8 (paragoni ad elementi naturali)
Aferesi are al v.5 (caduta di una vocale segnata dall'accento circonflesso)
Aferesi are al v.5 (caduta di una vocale segnata dall'accento circonflesso)