di Luigi Pirandello
Riassunto:
La rappresentazione inizia all’ingresso del teatro dove viene distribuito al pubblico un opuscolo che spiega il soggetto della commedia ispirato a un fatto di cronaca; lo scultore La Vela, innamorato dell’attrice Moreno, si è ucciso quando ha scoperto che l’amata lo tradiva col barone Nuti. Sulla scena lo scultore si chiama Salvi, l’attrice Morello e il barone Rocca. Nella ricostruzione scenica si hanno discussioni fra gli attori sulla responsabilità della Morello nel suicidio di Salvi e mentre Doro Palegani la difende, Francesco Savio le addossa tutte le responsabilità; ne nasce un tale contrasto che i due si sfidano a duello. Intanto la Morello e Rocca che, dopo il suicidio di Salvi, non si erano più visti, si incontrano in casa di amici e si confessano il reciproco amore che avevano cercato di nascondere. Su questa scena termina l’episodio ma non la commedia: la vera attrice Moreno e il barone Nuti, che assistevano alla rappresentazione, si precipitano sul palcoscenico perché si sono riconosciuti nei singoli personaggi e vogliono protestare sul finale, ma presi anch’essi dal vortice della recitazione, si accorgono che la finzione scenica ha scoperto i loro veri sentimenti e, come gli attori che li rappresentavano, fuggono insieme.
Morale: la realtà talvolta copia il teatro.
Riassunto:
La rappresentazione inizia all’ingresso del teatro dove viene distribuito al pubblico un opuscolo che spiega il soggetto della commedia ispirato a un fatto di cronaca; lo scultore La Vela, innamorato dell’attrice Moreno, si è ucciso quando ha scoperto che l’amata lo tradiva col barone Nuti. Sulla scena lo scultore si chiama Salvi, l’attrice Morello e il barone Rocca. Nella ricostruzione scenica si hanno discussioni fra gli attori sulla responsabilità della Morello nel suicidio di Salvi e mentre Doro Palegani la difende, Francesco Savio le addossa tutte le responsabilità; ne nasce un tale contrasto che i due si sfidano a duello. Intanto la Morello e Rocca che, dopo il suicidio di Salvi, non si erano più visti, si incontrano in casa di amici e si confessano il reciproco amore che avevano cercato di nascondere. Su questa scena termina l’episodio ma non la commedia: la vera attrice Moreno e il barone Nuti, che assistevano alla rappresentazione, si precipitano sul palcoscenico perché si sono riconosciuti nei singoli personaggi e vogliono protestare sul finale, ma presi anch’essi dal vortice della recitazione, si accorgono che la finzione scenica ha scoperto i loro veri sentimenti e, come gli attori che li rappresentavano, fuggono insieme.
Morale: la realtà talvolta copia il teatro.